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Trapani, tutti contro la chiusura dell’Università

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Nell’assemblea tenutasi ieri, si dimostra una volta per tutte che a Trapani nessuno ha intenzione di tirarsi indietro nella battaglia per far rimanere aperta l’università. I deficit di bilancio, uniti all’abolizione della provincia che deteneva la quota di maggioranza, hanno messo in serio pericolo la sopravvivenza dell’istituzione. Ma il consiglio di amministrazione, l’assemblea dei soci, le associazioni culturali (Alfaomega e Unitrapani) e ovviamente gli studenti hanno innalzato una voce unanime per salvare il Consorzio universitario, e si dicono fermamente decisi ad intraprendere ogni azione per tutelarlo.

Di certo la strada sembra tutta in salita, poiché è già da diversi anni che si susseguono vicende avverse alla sopravvivenza del polo trapanese. Già nel 2012 il comune di Erice, parte del consorzio, aveva deciso di recedere senza rispettare modi e tempi di tale atto. Poi c’è stata la questione delle provincie: nel 2013 l’Ars le abolisce e viene nominato un commissario speciale. A Trapani il commissario Pellos decide di recedere dal consorzio universitario, atto gravissimo perché la provincia deteneva il 73%  delle quote, pari a circo 800mila euro. Il suo successore, Antonio Ingroia, annulla il recesso ma due giorni prima della scadenza del suo mandato gli uffici della provincia decidono di nuovo di recedere, sempre non rispettando modi e tempi. La “Provincia”, tuttavia, garantisce al Consorzio 500.000 euro, ma ad una condizione: che l’ente non avrebbe dovuto chiedere più nulla per crediti passati e futuri. A parte queste condizioni di dubbia validità, questi soldi non si sono mai visti e il consorzio è riuscito a chiudere il bilancio del 2014 solo grazie ad aiuti del polo palermitano. Adesso però non bastano più neanche quelli. Tornando a ieri, in una nota le Associazioni «Alfaomega» ed «UniTrapani» sottolineano come l’intero consiglio di amministrazione e tutti i soci abbiano palesato “l’intenzione di difendere strenuamente l’esistenza dell’Università a Trapani”. Si legge poi che verranno operati continui richiami “nei confronti di chi ha la responsabilità politica di salvaguardare il permanere di un così importante centro di interesse culturale, sociale ed economico per l’intero territorio”. Tra le righe si legge: Rosario Crocetta e tutta la Regione.

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