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Uber Italy: il PM chiede la revoca anticipata dell’amministrazione giudiziaria

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Milano, 3 marzo 2021 – Oggi si è tenuta l’udienza, presieduta dal dott. Fabio Roia del Tribunale di Milano – sezione autonoma misure di prevenzione – nell’ambito del procedimento di amministrazione giudiziaria nei confronti di Uber Italy.

A fronte della relazione dell’amministratore giudiziario, il PM e la società hanno concordemente richiesto la revoca anticipata della misura. Il Tribunale ha preso atto positivamente del percorso intrapreso dalla società e dei risultati raggiunti riservandosi in merito alla decisione sulla richiesta di revoca.

Nella relazione dell’amministratore giudiziario emerge che la società ha attuato il programma prescrizionale ovvero un piano di miglioramento della compliance con conseguente riassetto organizzativo della società. Tale piano ha comportato l’adozione e attuazione del modello organizzativo 231, la designazione di un Compliance Champion e la nomina dell’Organismo di Vigilanza, al fine di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del modello.

Abbiamo lavorato duramente negli ultimi mesi per rafforzare i nostri processi, a partire dalla formulazione di un Protocollo in materia di salute e sicurezza a tutela dei rider in Italia, con l’obiettivo di fornire ai corrieri un ambiente di lavoro sicuro, gratificante e flessibile. La relazione odierna dell’Amministratore Giudiziario conferma gli ottimi risultati ottenuti fino ad ora e che stiamo procedendo nella giusta direzione. Continueremo a collaborare con le autorità per far sì che Uber sia sempre un passo avanti in termini di conformità ai più elevati standard nel settore del food delivery in Italia – dichiarazione Uber Italia.

“È evidente lo sforzo di programmazione ed economico, oltre che l’oggettivo salto culturale compiuti da Uber per il posizionamento nel settore del food delivery con un elevata connotazione etica e responsabilità sociale, a conferma della volontà del management di operare in un ambito di legalità e di tutela dei lavoratori. L’Amministratore giudiziario e i suoi coadiutori ritengono che gli attuali sistemi di controllo, adottati su impulso della misura, possano assicurare un presidio di legalità in piena autonomia qualora la misura venisse revocata anzitempo. Un simile scenario permetterebbe alla Società di ritrovare un nuovo equilibrio tra profitto e legalità, così da consentire una verifica costante e autonoma e, come tale, più stabile e durevole nel tempo” – dichiarazione amministrare giudiziario e coadiutori.

Come emerge anche dalla relazione, particolare attenzione è stata posta alla salute e sicurezza dei riders con un programma specifico nel settore del food delivery che dimostra la posizione di contrasto della società rispetto a forme di sfruttamento del lavoro.

In questo contesto si inserisce il Protocollo in materia di salute e sicurezza, che è parte integrante del modello 231 di Uber Eats Italy e comprende le linee guida, gli standard operativi, i presidi di controllo e le azioni messe in campo per garantire la tutela della salute, della sicurezza e del benessere delle migliaia di corrieri attivi sulla piattaforma Uber Eats nel nostro Paese. 

Il protocollo prevede una serie di misure che Uber Eats ha adottato per garantire la tutela della salute, della sicurezza e del benessere dei corrieri, tra cui:

  • La “Dichiarazione di verifica dell’idoneità tecnico professionale” che certifica l’idoneità del rider allo svolgimento delle attività di food delivery  e il possesso di dispositivi di protezione individuale e di attrezzature  per l’attività di consegna conformi alle normative vigenti;
  • La polizza assicurativa integrativa per i rider, in aggiunta alla copertura INAIL, messa a disposizione da Uber Eats, in partnership con AXA. La copertura assicurativa include malattia e Covid-19, spese mediche, decesso, disabilità permanente, ricoveri ospedalieri e infortuni in caso di incidenti  occorsi sul lavoro. La polizza prevede, inoltre, accrediti una tantum in caso di maternità/paternità;
  • La fornitura gratuita di: casco di sicurezza per bicicletta, indumento ad alta visibilità, giacca e pantaloni antipioggia, supporto impermeabile per smartphone da applicare sulla bicicletta, luci da applicare sulla bicicletta e fascia da braccio catarifrangente;
  • La fornitura dell’equipaggiamento protettivo anti-Covid-19 diretta o mediante rimborso;
  • L’introduzione nell’app Uber Eats per i rider di un tasto di emergenza utilizzabile in caso di problemi di sicurezza, che consente di contattare il 112 e di ricevere assistenza da parte di un team Uber;
  • L’organizzazione di una campagna di informazione e sensibilizzazione per i rider in materia di salute e sicurezza e igiene alimentare, che prevede la condivisione di informazioni, suggerimenti e guide (in formato video) e l’invio di avvisi, comunicazioni e reminder in relazione al rispetto delle norme di sicurezza stradale, con particolare riferimento al corretto e sicuro utilizzo dell’App/cellulare mentre il rider è in movimento, e all’importanza  dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale forniti dall’azienda;
  • L’erogazione di corsi gratuiti di formazione dedicati alla salute e sicurezza sul lavoro e alla sicurezza stradale. I corsi sono obbligatori ed erogati in più lingue attraverso un fornitore terzo specializzato.

Com. Stam.

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