Di solito non parla mai. Tanto che non è un caso se viene chiamato “El Mudo”. Ma quando lo fa, Franco Vazquez non dice mai cose banali. L’ex Belgrano, infatti, intervenuto ad una radio argentina ha spaziato sui temi principali di casa Palermo e non solo, senza alcun pelo sulla lingua. Si parte da un giudizio sul lavoro di Iachini: “L’allenatore? Beh. Non ci sono parole per descrivere Iachini. Conosce bene il campionato italiano, ha molta esperienza e sa qual è il modo migliore per far rendere i suoi giocatori al massimo – ha detto Vazquez ai microfoni di Radio Belgrano nel corso della trasmissione ‘Estamos Motivados‘ -. Dove mi fa giocare? Per ora il nostro vestito tattico è il 3-5-2: sono un po’ l’enganche del Palermo, colui che ha la responsabilità di cucire il gioco tra centrocampo e attacco Questa è la mia dimensione: a me piace rifinire ed effettuare il passaggio vincente. Iachini ha capito appieno che doveva schierarmi a supporto della punta e non sulla fascia. E poi ha compreso che doveva lasciarmi libero di inventare, è questa la mia natura”.
E’ da tre anni che l’argentino indossa i colori rosanero, un ambiente e una città in cui si è integrato alla perfezione. “Vivere a Palermo è fantastico. La gente manifesta più calore del solito. Perché siamo in un’isola, si è tutti più vicini e il pubblico è più caldo. E’ una realtà romantica – sottolinea “El Mudo” – . I nostri sostenitori sono fanatici, sono celebri per esserlo. Davvero tante persone seguono le nostre partite e, soprattutto, i nostri allenamenti: dopo le sedute riceviamo tanti abbracci da parte dei sostenitori che ci chiedono foto e autografi. Non possiamo che esserne felici”. Il trequartista sudamericano ha dimostrato inoltre un immediato adattamento al calcio italiano. “Come ho fatto ad adattarmi così rapidamente al calcio italiano? Beh, i primi anni sono stati davvero duri, ma sono riuscito a trovare le giuste misure. All’inizio ho commesso l’errore di pensare come se fossi ancora in Argentina, ma qui il calcio è di tutt’altra natura.
Qui c’è molto più ritmo, si incontrano sempre squadre che ti mettono in difficoltà. Insomma, non puoi permetterti di staccare la spina. Qui in Italia il calcio è diverso, sono diversi anche gli allenamenti: i primi giorni dopo la partita sono gli allenamenti più intensi. L’aspetto che mi ha reso semplice l’ambientamento in Italia è l’affiatamento di questo straordinario gruppo, guidato da un allenatore che crede molto nelle nostre potenzialità”. L’argomento si sposta, poi, sul suo compagno di reparto, Paulo Dybala, al centro di numerose voci di mercato e ormai prossimo a dire addio al club di Viale del Fante. “Dybala? Paulo sta giocando magnificamente da prima punta: il suo campionato è ineccepibile. L’aspetto inganna: è piccolino, ma si fa rispettare, non a caso lo vuole mezza Europa. Si parla di un’offerta di 40 milioni di euro per Dybala dal Manchester United? Paulo non mi ha detto nulla, sono voci per alimentare il mercato. Sono sicuro che, lui insieme al suo entourage, e ovviamente alla Società con il presidente sceglierà il meglio per la sua carriera”. A proposito del presidente, Vazquez si esprime così sul suo operato: “Zamparini ha un rapporto particolare con i suoi allenatori. L’anno in cui siamo retrocessi è stato un disastro: nel 2013 ha cambiato molti allenatori e direttori sportivi. Poi dalla B alla A ha mantenuto sempre lo stesso tecnico cambiando alcuni uomini della dirigenza, ma l’allenatore è rimasto sempre lo stesso”. Chiusura dedicata, infine, alla possibile convocazione in Nazionale da parte del ct dell’Italia, Antonio Conte: “Confermo che diverse settimane fa Conte mi ha fatto questa precisa domanda: ‘Sei disponibile per giocare con la maglia azzurra?’. Io gli ho detto di sì”. Sì all’Italia, quindi, ma anche al Palermo, avendo da poco prolungato il contratto per altre quattro stagioni.