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Viminale: SIULP, bene convergenza SIM su analisi Gabrielli

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SIULP pronto a fare la sua parte in appoggio richiesta SIM per smilitarizzazione e passaggio Arma sotto Viminale.

L’analisi del Sottosegretario Franco Gabrielli oltre che puntuale è, come sempre, aderente al dettato della norma e alle esigenze attuali della sicurezza del Paese e dei cittadini. Non vi è alcun dubbio, infatti, che in una democrazia avanzata qual è il nostro Paese per dare piena attuazione ai precetti contenuti nella Legge 121/81, di cui quest’anno ricorre il quarantennale, è necessario che tutte le altre Forze di polizia, a partire dall’Arma dei Carabinieri che è la seconda forza a competenza generale, devono passare sotto la direzione anche gerarchica, oltre che funzionale, del Ministro dell’Interno, in quanto autorità nazionale di pubblica sicurezza.

Il SIULP lo afferma da anni nel pieno rispetto dei precetti che presiedono al coordinamento, quindi senza mai arrivare a mettere in discussione lo status militare della benemerita.

Del resto, gli esempi di Spagna e Francia, due democrazie europee, peraltro a noi vicine anche geograficamente, ne sono la testimonianza concreta che una siffatta riforma comporta beneficio sia per la sicurezza dei cittadini, sia per la democrazia che per i diritti delle donne e gli uomini in uniforme che operano in quelle Forze di polizia.

La novità che oggi anche il SIM condivida questa impostazione spingendosi addirittura ad ipotizzare il modello organizzativo attraverso il quale dare attuazione a questa riforma, ovvero invocando il Segretariato Generale della Pubblica Sicurezza, non può che trovare positiva condivisione da parte del SIULP, purché essa venga attuata nel rispetto del precetto normativo, che per il SIULP e tutte le democrazie avanzate si traduce in un dogma invalicabile, e cioè che la funzione di autorità di Pubblica Sicurezza non può che essere civile.

Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del Siulp, commenta l’analisi del Sottosegretario Gabrielli e le successive dichiarazioni del Sindacato dei Carabinieri, finalizzata a rivendicare la funzione di autorità di P.S. anche per l’Arma dei Carabinieri.

Rivendicare la funzione di autorità di P.S. significa, nel rispetto dei precetti della nostra carta costituzionale e della Legge 121 che rappresenta un’architettura ordinamentale ancora valida e all’avanguardia in materia di sicurezza, significa, sottolinea Romano, rivendicare lo status civile e quindi la smilitarizzazione dell’Arma dei Carabinieri.

Prendiamo atto di questa volontà del Sindacato dei Carabinieri, rinnovando sin da ora la nostra immediata disponibilità ad appoggiare questo processo riformatore che può trovare realizzazione solo attraverso la smilitarizzazione dell’Arma dei Carabinieri e la sua conseguente collocazione alle dipendenze gerarchiche e funzionali del Ministro dell’Interno e quindi del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza quale diretto attuatore delle politiche sulla sicurezza emanate dall’autorità nazionale di P.S., il Ministro dell’Interno.

Non vi è dubbio, infatti, che se i Carabinieri sono pronti a questa riforma epocale, troveranno nel SIULP ogni possibile appoggio oltre che la totale disponibilità ad attuare il processo, sottolineando che il Dipartimento della P.S., quale casa comune già oggi di diverse Amministrazioni che concorrono al mantenimento e alla gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica, sarà sicuramente la casa ideale anche per i colleghi dell’Arma dei Carabinieri.

Se il SIM è pronto a questa battaglia, il SIULP lo è già da quaranta anni.

Com. Stam.

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