“Un fiore per Giovanni Lo Porto”, questo il nome dell’iniziativa organizzata dagli amici del giovane cooperante morto in Pakistan. Gli organizzatori, per l’occasione, chiamano a raccolta la città per partecipare alla manifestazione silenziosa in sua memoria. Quello che chiedono è solo una tomba dove poterlo piangere. Il sit-in è
in programma giovedì prossimo davanti alla sede della Prefettura, a una settimana dall’annuncio della Casa Bianca della sua morte in un raid americano, al confine tra Pakistan e Afghanistan. «Non ci bastano le scuse – si legge nel messaggio a firma Gli amici di Giovanni Lo Porto – Chiediamo all’amministrazione americana e al governo italiano di restituire il corpo alla famiglia. Non è ammissibile che cada il silenzio sulla morte tragica di Giovanni e, fatto ancora più grave, si privi la sua famiglia e i suoi amici del diritto di deporre un fiore sulla sua tomba».