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Edicola-chiosco in via Notarbartolo pressi Piazza O. Ziino. Problematica edicole chiuse

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Palermo, 12 novembre 2020Al Sig. Sindaco Prof. Leoluca Orlando protocollo@cert.comune.palermo.it.

Premesso

  1. che diversi residenti hanno segnalato allo scrivente che l’edicola-chiosco ubicata in via Notarbartolo pressi Piazza O. Ziino, da diverso tempo non è attiva.
  2. che la struttura – come appreso dalle segnalazioni – risulta alquanto deteriorata, data anche la presenza di ruggine e – come si evince dalla foto allegata – viene utilizzata da supporto per “ospitare” diversi contenitori per il conferimento di differenziata, diventando – come rilevato dai cittadini – evidentemente un ricettacolo di rifiuti.
  3. che veniva, altresì evidenziato, come questa situazione non sia assolutamente compatibile in termini di decoro urbano considerato che la stessa, tra l’altro, insiste su un ampio marciapiede, particolarmente utilizzato, ed è adiacente alla fermata del tram.

Evidenziato che i residenti, hanno quindi rappresentato come la rimozione potrebbe essere la condizione necessaria – dato il mancato utilizzo della stessa e le relative conseguenze suindicate – per articolare e definire un intervento di recupero e di riqualificazione dell’area con l’inserimento di panchine e di apposite aiuole.

Ritenuto che – dato il ruolo istituzionale dello scrivente – sia doveroso utilizzare la citata segnalazione per porre l’attenzione e condividere con l’Amministrazione comunale la problematica più generale alla quale deve essere ricondotto il caso in questione, e cioè la crisi degli esercizi di vendita di giornali e periodici. Tale analisi per una visione più sistemica dovrebbe essere inserita nel contesto più ampio della crisi dell’editoria, ma si ritiene che tale dimensione debba essere oggetto di uno studio più approfondito.

Limitando, quindi, il contenuto della presente agli aspetti relativi alla crisi delle edicole, si coglie l’occasione per condividere quanto appreso da alcuni organi di stampa:

i) Nel 2019 sono sparite due al giorno tra edicole e altre attività di vendita di quotidiani e riviste, per un totale complessivo di 781 perdute durante l’anno, con una variazione negativa del 5,2%. Un dato che aggrava ancora di più il bilancio dell’ultimo decennio: tra il 2011 ed il 2019, infatti, la rete della rivendita di quotidiani e riviste ha perso 4.102 attività, circa un quarto, il 22%, del totale delle imprese, passando da 18.447 a 14.345.;

ii) Le edicole vere e proprie, cioè i tradizionali chioschi specializzati solo nella vendita di giornali e periodici e non riconvertiti ad altri prodotti o attività, sono ormai solo circa 5 mila in tutta Italia. iii) I giornalai in particolare – spiega il responsabile Fenagi – chiudono l’attività nei quartieri più periferici delle città dove non ha senso neanche la trasformazione dei chioschi in piccoli empori che vendono cineserie, magliette, souvenir, come avviene nelle zone centrali di Roma, Napoli Torino, Milano, Firenze.[1]

e dal seguente sito: https://www.secondowelfare.it/terzo-settore/impresa-sociale/impresa-sociale-e-rilancio-delle-edicole-il-caso-di-edicola-518-a-perugia.html

Prima dell’emergenza sanitaria, per evitare la chiusura delle edicole, Fenagi proponeva di rispondere alla loro crisi attraverso un ripensamento dei servizi da esse forniti, a partire dalla loro funzione di presidio sociale e culturale del territorio. A questo proposito, già a partire dal 2017, il comune di Firenze, primo in Italia ad adottare un provvedimento ad hoc in questo senso, ha attuato una serie di misure volte a rilanciare le edicole della città, a cominciare dall’abbattimento dei costi di occupazione del suolo pubblico e dall’attivazione, tramite convenzione, di alcuni servizi anagrafici dei quali i cittadini possono usufruire anziché recarsi all’ufficio anagrafe (es. rilascio certificati di matrimonio, di nascita e di residenza e simili) (ANCI Toscana, 2017). Sulla linea del “modello Firenze”, sempre nello stesso anno, anche a Milano sono state approvate linee guida per interventi volti a rilanciare le edicole prevedendo, anche in questo caso, la possibilità per le edicole di erogare servizi di prossimità per i cittadini (associazione ChiamaMilano, 2017).

………

Per incoraggiare questa graduale ripresa vi è un elemento che viene individuato come chiave sia per le edicole che per le librerie: la necessità di fare leva sul valore simbolico e culturale che entrambe rivestono all’interno dei quartieri e dei borghi dove operano, sulla loro capacità di «tessere dei fili tra le persone, di proporsi come punto di incontro e di aggregazione» (intervista al libraio della libreria Marco Polo di Venezia riportata sul Corriere della Sera del 18 gennaio 2020).

Si ritiene, pertanto, necessario:

  • attivi un tavolo istituzionale con i rappresentanti di categoria, le organizzazioni sindacali, culturali e sociali operanti nel territorio comunale finalizzato – evidentemente – al rilancio di tali attività considerato il fondamentale ruolo socio-culturale ed economico che possono svolgere – se supportati adeguatamente dai soggetti istituzionali competenti – all’interno dei quartieri della nostra città.

Pertanto,

Si chiede

  1. di sapere se l’Amministrazione comunale ha effettuato una “mappatura/censimento” delle edicole “non operanti”, nel senso che non espletano la relativa attività, presenti nel territorio comunale, evidenziando le condizioni del manufatto-chiosco e il relativo impatto sull’ambiente circostante rispetto al decoro urbano e alle condizioni sicurezza anche con riferimento all’igiene pubblica.
    1. In caso affermativo si chiede la trasmissione di un’apposita relazione.
    1. In caso negativo, si chiede di sapere se l’Amministrazione comunale intenda dotarsi, in tempi brevi, di questo strumento di analisi del territorio.
  2. Di sapere, con riferimento agli esercizi in argomento -“non operanti”- le azioni e gli interventi posti in essere dall’Amministrazione comunale per superare le conseguenti criticità direttamente riconducibili alla condizione di inoperatività – come nel caso rappresentato – con riferimento al decoro urbano e all’igiene pubblica.
  3. Di sapere se è stato attivato un tavolo istituzionale con i rappresentanti di categoria, le organizzazioni sindacali, culturali e sociali operanti nel territorio comunale finalizzato – evidentemente – al rilancio di tali attività considerato il fondamentale ruolo socio-culturale ed economico che possono svolgere – se supportati adeguatamente dai soggetti istituzionali competenti – all’interno dei quartieri della nostra città.
    1. In caso negativo si chiede di conoscere se è intenzione dell’Amministrazione comunale procedere alla relativa attivazione.
    1. In caso positivo si chiede la trasmissione di una relazione che illustri le intese assunte da i soggetti costituenti il tavolo in argomento.
  4. Di sapere, con riferimento agli esercizi in argomento “non operanti” se il soggetto passivo paga comunque i tributi comunali.
    1. Si chiede di specificare di quali tributi comunali l’esercente risulti soggetto passivo;
    1. Nel caso di mancato pagamento, si chiede di conoscere le azioni poste in essere dai competenti uffici.
  5. Di sapere con riferimento alle edicole non più operanti se è onere del proprietario del chiosco provvedere alla relativa rimozione, ed entro quale termine.
    1. Si chiede di conoscere quindi le rimozioni effettuate negli ultimi cinque anni.
  6. Inoltre si chiede di sapere nel caso di inerzia del proprietario del chiosco a provvedere alla rimozione di cui al punto precedente, se è il Comune a provvedere rivalendosi sul soggetto obbligato.
    1. Si chiede, quindi, di sapere le rimozioni effettuate, in tal senso, dal Comune negli ultimi cinque anni, e i provvedimenti adottati per procedere alla relativa rivalsa, specificando se il Comune ha ricevuto il relativo pagamento.  
  7. Inoltre sempre con riferimento alle edicole-chiosco non operanti – dato che occupano suolo pubblico – si chiede di sapere se il Comune acquisisce a seguito della documentata inoperatività la proprietà del chiosco.
    1. In caso affermativo, si chiede di conoscere dopo quanto tempo e di conoscere i chioschi eventualmente così acquisiti.
  8. Infine, con riferimento all’edicola in oggetto, considerate le segnalazioni e le proposte di recupero e riqualificazione formulate dai residenti e rappresentate con la presente, si chiede di conoscere quali provvedimenti saranno attivati e definiti dall’amministrazione comunale.

 Il Consigliere Comunale

                                                                                                                 Marcello Susinno


[1] https://www.repubblica.it/economia/2020/02/16/news/edicole_la_crisi_ne_fa_sparire_due_al_giorno_diventare_hub_per_la_sopravvivenza_-248731323/

Com. Stam.

Marcello Susinno

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