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Pantelleria, nuova vita al ‘Baby Parking’: spazi per i più piccoli e per i ragazzi con bisogni speciali

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I Servizi Sociali di Pantelleria, insieme ai volontari, hanno fatto rinascere la struttura che ospiterà il Centro Famiglia e il Progetto L’Isola che c’è

È arrivato ieri Babbo Natale a Pantelleria e ha fatto una lunga sosta nell’edificio dell’ex-asilo di Via Dante, detto ‘Baby Parking’, a salutare i bambini panteschi.

Si è trattato di una delle tante attività che i Servizi Sociali hanno organizzato quest’anno dedicate ai minori in condizioni di disagio, iniziata ad ottobre con i PON Inclusione e che avrà una continuità stabile con il Centro Famiglia inserito dei Piani di Zona nei primi mesi del prossimo anno.

Il Baby Parking è stato per molto tempo utilizzato per le attività più varie e ormai era una sorta di magazzino di vecchi mobili e arredi scolastici in disuso.

Grazie al lavoro degli operatori dei Servizi Sociali e delle loro famiglie che si sono offerte volontarie, il luogo ha cambiato totalmente aspetto.

Inoltre, grazie alla collaborazione e alla sinergia tra il Settore IV e il Settore II, sono stati messi a disposizione dei bambini giochi, giocattoli e materiale didattico che hanno reso lo spazio un piccolo ‘luna park’ per i più piccoli.

Al progetto hanno lavorato cinque educatrici, una psicologa, un’assistente sociale e alcune volontarie dei PUC (Reddito di Cittadinanza), perché le attività per i 36 bambini che hanno partecipato si sono divise in scolastiche (sostegno allo studio) e extrascolastiche (attività ludiche), ma è stata prevista anche un’assistenza costante alle famiglie e ai genitori. Il progetto comprende anche il servizio educativo domiciliare, che sarà anch’esso riproposto nei Piani di Zona.

La riqualificazione ed utilizzo del Baby Parking servirà ad ospitare, da ora in poi, proprio le attività con minori, famiglie e disabili, in un’ottica di sostegno e inclusione fondamentale per non lasciare indietro nessuno.

Non a caso il Centro Famiglia occupa una parte dell’edificio, mentre l’altra parte è stata affidata all’Associazione pantesca L’Albero Azzurro per l’avvio del progetto L’Isola che c’è, con la collaborazione della Cooperativa Sociale Agorà che ha un’esperienza pluridecennale con questo tipo di progetti ed in provincia di Treviso sta già lavorando per strutture adatte all’attuazione del Dopo di Noi.

Il progetto prevede una serie di laboratori di ceramica, la realizzazione di un orto e l’accudimento di animali da cortile per persone, in particolare minori, con disabilità o disagio sociale che attualmente non frequentano la scuola, un fenomeno piuttosto esteso a Pantelleria.

Queste attività sono fondamentali per stimolare la socializzazione, l’inclusione e il miglioramento e consolidamento dell’autonomia delle persone con disabilità e per il raggiungimento delle stesse l’Associazione L’Albero Azzurro lavora da anni e instancabilmente con minori e famiglie a Pantelleria.

I Servizi Sociali del nostro Comune lavorano in silenzio e si prendono cura di quanti, tra la popolazione, hanno più bisogno quotidianamente,” afferma l’Assessore ai Servizi Sociali Francesca Marrucci. “La caratteristica stessa dei casi trattati ne impedisce la pubblicizzazione, ma si tratta di un lavoro immane che i nostri assistenti sociali, gli psicologi e gli operatori svolgono spesso oltre l’orario lavorativo, con carichi emotivi notevoli, ma anche grandi soddisfazioni. In questo caso, la donazione da parte del II Settore dei giochi per i ragazzi ha dimostrato che se si lavora insieme e in armonia anche la macchina amministrativa riesce a dare il meglio di sé senza dimenticare nessuno. Questa struttura e i progetti che vi saranno ospitati segneranno un passo nuovo per il sociale a Pantelleria: ci sarà finalmente uno spazio per quanti hanno bisogno di attenzioni speciali, senza però ghettizzazioni, lavorando sull’inclusione. Un grazie va a quanti hanno permesso la riuscita di questo progetto, in primis al Caposettore Rosy Conti, e quanti continueranno a portarlo avanti e un augurio di cuore a tutti i piccoli panteschi e alle loro famiglie che potranno qui trovare accoglienza e formazione.”

Com. Stam.

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