Il Sindaco Leoluca Orlando ha preso parte questa mattina, presso l’Istituto Tecnico Economico e per il Turismo Pio la Torre di Palermo, alla consegna del Premio nazionale Paolo Borsellino, istituto a Teramo nel 1992 da Antonino Caponnetto, Leo Nodari e lo stesso Orlando, alla presenza di Rita Borsellino, che ne fu primo presidente fino al 2002.
Il sindaco ha consegnato i riconoscimenti a Vincenzo Agostino e Augusta Schiera, genitori di Antonino Agostino, agente di Polizia, ucciso con la moglie Ida Castelluccio, il 5 agosto 1989; al colonnello Stefano Russo, oggi capo della stazione dei carabinieri di Trapani, ex-comandante dei Ros di Roma e fra gli investigatori di “Mafia Capitale”; a Tiziana Di salvo, figlia di Rosario Di Salvo, ucciso assieme a Pio La Torre il 30 aprile 1982 ; a Vito Lo Monaco, Presidente del centro studi Pio La Torre; all’agente in pensione Antonio Vullo, unico sopravvissuto alla strage di Via d’Amelio; a
Sergio Infuso, autore del libro “Rosa Noce”; alla professoressa Cristina De Leo, fra le promotrici del gemellaggio fra la scuola Francesco d’Assisi di Milano e le scuole Madre Teresa di Calcutta e
Prestalozzi Cavour di Palermo.
Nel suo intervento, Orlando ha sottolineato la dicotomia fra faccia e anima di Palermo, dichiarando che “”nelle precedenti esperienze da sindaco, l’obiettivo era di cambiare la faccia di Palermo e di
mostrarne al mondo un volto diverso da quello della mafia. Era il tempo in cui la mafia si identificava con lo Stato e chi combatteva la mafia era un professionista, un protagonista. Tutti eravamo professionisti perché eravamo isolati. Oggi – ha proseguito – quel tempo è passato e non abbiamo più bisogno di professionisti dell’impegno civile, bensì di cittadine e cittadini consapevoli. Non è più il tempo di dimostrare che Palermo ha una faccia diversa ma di dimostrare che Palermo ha un’anima diversa dal passato”.