Dopo Agrigento, Siracusa, Messina e Acireale, l’ormai diffuso fenomeno denominato “Gettonopoli” suscita scalpore anche a Canicattì, dove la Corte dei Conti ha dato inizio ad un’indagine sui costi del consiglio e delle commissioni consiliari del Comune. Poco prima di Pasqua infatti, la magistratura aveva chiesto maggiori informazioni circa le spese sostenute dalle casse comunali per il pagamento dei consiglieri presenti alle riunioni delle commissioni e dell’assemblea cittadina. Da qui lo scandalo. Risulterebbero infatti eccessive le riunioni del consiglio, che per mancanza del numero legale sarebbero state saltate, ma che avrebbero comunque dato ai consiglieri l’erogazione del tanto ambito gettone di presenza, per un costo di quasi 100 euro a seduta per consigliere comunale. Sulla questione è intervenuto anche il Movimento Cinque Stelle, che ha denunciato, oltre allo scandalo, anche come le sedute siano state poco utili, se non per le tasche dei presenti, che senza far nulla, si sono riempite volta dopo volta, voltando le spalle agli interessi della cittadinanza. Alle accuse ha risposto il presidente del Consiglio comunale: “Se verranno effettuate indagini da parte delle Forze dell’ordine mi auspico che le stesse potranno fare pienamente chiarezza su questo argomento”.
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