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Codice degli Appalti e linee guida Anac. A marzo 2016 verrà inviato tutto a Bruxelles. Claudia Mannino (M5S) : “Mobilitate le reti professioni!”

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“L’ANAC, (Autorità Nazionale Anticorruzione, ndr) rischia di diventare il supermercato dei “lavori pubblici”. E’ quanto è stato dichiarato ieri al forum “Codice degli appalti europeo”, tenutosi all’Ordine degli Ingegneri di Palermo, da architetti, ingegneri e geologi esperti in materia di appalti e servizi nel campo delle costruzioni.
Ancora pochi mesi, scadenza aprile 2016, e l’Italia presenterà assieme agli altri Stati membri europei il suo riordinamento del Codice degli appalti, contratti, lavori e servizi pubblici. Compresi quelli intellettuali di progettazione oggetto del forum dei progettisti.
“I lavori parlamentari sono in corso – ha detto l’architetto Claudia Mannino, Deputato M5S componente della VIII Commissione parlamentare lavori pubblici alla camera – e tra i 538 emendamenti presentati nessuno è stato presentato a nome degli ordini professionali o da associazioni di categoria”. “Non è possibile – hanno detto Giovanni Margiotta e Franco Miceli, presidenti degli ingegneri e degli architetti – che una opera intellettuale di progettazione venga messa a ribasso d’asta come si trattasse di cemento”. “Al momento – ha detto Paolo Oreto, architetto e direttore della rivista online Lavori pubblici – non rimane da fare che recepire il decreto senza gli articoli in contrasto con le norme europee e preparare al più presto le nostre proposte da presentare in sede di audizione delle reti delle professioni.”.
Un lavoro delicato, quello che hanno il governo con il Codice e dell’Anac con le linee guida, se si pensa agli scandali legati proprio al mondo dei lavori pubblici e che decretarono le dimissioni del ministro Lupi. Roma capitale, la tangentopoli Anas, le emergenze naturali e umanitarie. Ad attendere l’esito del codice e delle linee guida, quindi, non solo le professioni “civili” ma anche quelle “incivili”. Quelle dei colletti bianchi, quelle delle intimidazioni mafiose, delle bombe ai cantieri, delle tangenti e dei cartelli delle Imprese. Quelli che sui lavori pubblici hanno creato i loro imperi e le loro ricchezze e di cui le pagine di cronaca ci hanno dato ampi resoconti. Una legge sugli appalti mai affrontata e che rischia di approdare a Bruxelles priva di quelle norme a tutela del lavoro intellettuale e di progettazione.
di Salvo Sbacchis

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