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Deficit aziende sanitarie, Di Vita (M5S) presenta una proposta di legge: “Unica via possibile davanti all’immobilismo del Governo, le Regioni alzino la voce”

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“Ho presentato, nei giorni scorsi, una proposta di legge per sbloccare le valutazioni dei piani di rientro delle aziende sanitarie e i relativi provvedimenti nei confronti dei manager, dopo lo stop disposto dalla sentenza di incostituzionalità”. Lo annuncia la deputata del Movimento 5 Stelle alla Camera, Giulia Di Vita, che interviene così rispetto alla pronuncia della Consulta, promossa dal ricorso della Regione Veneto. “Attualmente in Sicilia sei aziende sanitarie in deficit hanno preparato i piani di rientro, ma sono al palo perché non possono essere valutate. Applicando le modifiche conseguenti alla pronuncia della Consulta, che non costeranno neppure un centesimo, sarà possibile uscire dall’impasse creata dal governo, che dorme – spiega la parlamentare – non avendo finora neppure definito la natura giuridica del provvedimento su cui pende la sentenza di illegittimità. L’esecutivo non ha deciso come procedere, impedendo che le aziende sanitarie possano di fatto rientrare dal deficit e la relativa rimozione dei manager”. Di Vita, in particolare, propone di modificare i commi della precedente legge di bilancio, ritenuti illegittimi dalla Corte costituzionale, secondo cui “vanno predisposti adeguati strumenti di coinvolgimento e garanzia delle Regioni”. “Così si porrebbe fine allo stop delle verifiche sulle aziende sanitarie, evitando ulteriori sprechi che rischiano di accumularsi di anno in anno”. Le modifiche erano state proposte dalla parlamentare anche con un emendamento, giudicato inammissibile, alla recente legge di bilancio. “È stata un’occasione persa. Con quella formula sarebbe stato possibile da subito togliere le Regioni da quest’impasse – sottolinea -. Adesso l’unica iniziativa possibile, davanti all’immobilismo del Governo, è quella di una proposta di legge che dovrà essere ripresentata subito anche nella prossima legislatura, così come mi assicura la collega portavoce Chiara Di Benedetto”. Infine, un appello anche all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: “Dovrebbe prendere a cuore la questione e sollecitare il governo nazionale, se vuole veramente cambiare le cose”.

Com. Stam.

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