Uncategorized

Don Livatino: “Il ‘professionista’ dell’antimafia ama il palcoscenico”

• Bookmarks: 5


In occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”  svolta in diverse piazze d’Italia, abbiamo incontrato Padre Giuseppe Livatino; sempre attivo nell’impegno alla criminalità organizzata e cugino di quel magistrato, Rosario, assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 vicino Canicattì.

Padre Livatino, oggi è qui a Joppolo Giancaxio in provincia di Agrigento per testimoniare qualcosa di importante. Lei con l’uccisione di suo cugino Rosario, una vittima innocente di mafia, è stato coinvolto in prima persona in un evento terribile…

“Seguiamo una bella linea partita da Papa Francesco con la valorizzazione delle periferie. Anche Libera e gli organizzatori tutti hanno voluto concentrare qui, in un piccolo centro, le loro forze. E coinvolgere le scuole segno di futuro e di speranza. Così come tutte le categorie sociali, dagli amministratori alle forze di Polizia. E ovviamente le famiglie. E’ segno di speranza anche tutto questo. Mettendo da parte gli slogan e gli ‘anti’ e promuovendo. Continuando a promuovere! Io ho sempre fatto l’esempio di Pino Puglisi e Rosario Livatino definiti ingiustamente uno prete e l’altro  giudice antimafia. Non erano ‘anti’ ma ‘pro’, erano a favore della giustizia e della legalità, della solidarietà. Ecco, questi uomini che hanno incarnato questi valori, dobbiamo tenerli sempre come punti di riferimento ed esempi da seguire concretamente nella vita quotidiana”.

Ultimamente le cronache nazionali hanno parlato di mafia e soprattutto del reale valore dell’antimafia, quasi a riprendere un articolo di Sciascia pubblicato dal Corriere della Sera qualche tempo fa. Lei cosa ne pensa?

Penso che sarebbe il momento giusto per mettere da parte slogan e paraventi e  cominciare a fare sul serio. Un peso grandissimo che costa tanto all’Italia è il fenomeno della corruzione. E questo deve farci riflettere. Perché il problema non è solo tra i politici, il problema comincia ad essere diffuso anche tra quelli che sono i cittadini comuni. Pensiamo all’inchiesta sulla legge 104: questo incoraggiarsi a rubare a vicenda diventa propriamente  una contro testimonianza a tutto quello che diciamo ogni giorno, anche in occasione di giornate come quella in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Allora mettiamo da parte tutto e cominciamo ad agire nell’onestà, sapendo che non siamo soli. E che questi sono valori, tutti gli altri – invece – disvalori.                         

Come si fa a riconoscere un vero ‘paladino’ dell’antimafia con un ‘professionista’ dell’antimafia?         

 E’ semplice, dall’amore verso il palcoscenico. Livatino, Puglisi, come tanti altri, hanno sempre disdegnato i palcoscenici semplicemente lavorando e parlando – l’uno nell’opera di evangelizzazione e promozione umana – e l’altro nell’amministrazione della giustizia. Per entrambi era un impegno primario senza bisogno di riflettori, senza bisogno assoluto di pubblicità”.

Grazie.

“Ciao”.

Rogero Fiorentino

        

don livatino

5 recommended
KKKKK
194 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com