La carriera registica di Peter Berg ha surclassato da tempo quella d’attore. Sebbene compaia fulmineamente anche qui, resta concentrato sull’elaborazione di scene adrenaliniche che impressionino, che vengano ricordate per ritmo e, all’occorrenza, per efferatezza. Inoltre, questa ricostruzione piuttosto fedele (al di là dell’esageratamente onnipresente agente protagonista, creato per fungere da collante drammaturgico) dei sanguinosi eventi avvenuti nel 2013 nel corso della tradizionale maratona di Boston (due bombe innescate da due fratelli terroristi, americani ma d’origine cecena, provocarono tre morti, mentre un poliziotto cadde sotto i loro colpi poco dopo) completa un’ideale trilogia d’azione (indignata) che attinge a tristi cronache recenti. Il primo film che la compone è Lone Surivor, incentrato su una temeraria pattuglia incaricata di catturare un pericoloso capo talebano nel 2005; il secondo è il recentissimo Deepwater – Inferno sull’oceano, su un disastro petrolifero avvenuto nel 2010. L’intera “serie” è abitata da Mark Wahlberg, in guisa di eroe moderno e produttore (stavolta con maggior sentimento, in quanto bostoniano).
Tommy ha un ginocchio in disordine e paga le conseguenze di un errore per il quale è stato demansionato. È assegnato alla sicurezza della gara che si svolge ogni terzo lunedì di aprile in coincidenza con il Patriots Day (a cui si riferisce il titolo originale). Naturalmente la rievocazione finzionale, corroborata però da filmati autentici (in particolare nel finale), tende proprio a esaltare il patriottismo (talvolta trasversale) dei vari personaggi coinvolti o sfiorati dalla vicenda (vengono presentati tutti nei primi minuti). Ognuno fornisce il suo contributo per catturare i malfattori, descritti come due ragazzotti incoscienti, superficiali e piuttosto ottusi. La sceneggiatura si distingue, invece, nell’individuare le gravi collusioni (di una moglie e di alcuni amici) che permisero la strage.
Quasi un instant movie, opportunamente incalzante, infarcito di retorica a volte di grana grossa, che prova a spiegare la difficoltà di approntare monitoraggi efficaci – in tal senso suonano significativi i dialoghi tra il commissario Davis (John Goodman) e il capo dell’FBI DesLauriers (Bacon) – e al contempo si erge a monito per il futuro. Il suo valore politico è dubbio, eppure Berg ci sa fare, e tira fuori perfino un bel personaggio (il navigato sbirro di J.K. Simmons, Pugliese). A ogni modo, i suoi due lavori precedenti, malgrado indugino nell’esaltazione dell’individuo (statunitense), per incisività e onesta portata drammatica permangono superiori.
Boston – Caccia all’uomo (Patriots Day, USA, 2016) di Peter Berg con Mark Wahlberg, Michelle Monaghan, Kevin Bacon, J.K. Simmons, John Goodman
di Massimo Arciresi
Com. Stam.
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