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Furto Aggravato: Denunciati due italiani di 33 e 31 anni


I Carabinieri della Stazione di Castellazzo Bormida hanno denunciato per furto aggravato due cittadini italiani  di 33 e 31 anni, residenti in provincia di Asti, pluripregiudicati. La denuncia prende avvio dall’inseguimento del 16 maggio di una Opel Corsa effettuato da una volante della Polizia di Alessandria, conclusosi con uno speronamento nella rotonda di via Don Giovine e con l’arresto di un uomo da parte della Polizia. Sull’auto venivano ritrovati pettorine, finti apparecchi elettronici, radioline e altro che facevano pensare ad alcuni furti in abitazione nei confronti di persone anziane. L’intuizione dei Carabinieri di Castellazzo è risultata corretta perché infatti ricordavano due episodi in cui era stata notata la Opel Corsa di cui le vittime avevano però rilevato la targa errata perché contraffatta. In tali circostanze i ladri si erano spacciati per addetti dell’acquedotto, del gas, carabinieri o altro e, come è stato accertato, avevano colpito anziani appena rientrati dalla spesa o dall’ufficio postale. Mettevano in atto il loro piano riferendo agli anziani che l’acqua risultava inquinata con mercurio, che poteva danneggiare i loro gioielli e che l’unico modo per metterli al sicuro dal deterioramento era metterli in frigorifero, oppure dicendo alle vittime che erano avvenuti dei furti nella loro zona e dovevano controllare quanto da loro custodito in cassaforte. Distraevano quindi gli anziani e, dopo essersi impossessati dei preziosi, si davano alla fuga. Un episodio è accaduto il 12 maggio a Borgoratto Alessandrino nei confronti di una coppia del posto dove un solo ladro si era presentato come addetto dell’acquedotto e di cui le vittime avevano fornito una descrizione molto precisa e dettagliata. Aveva una pettorina e un apparecchio elettronico in mano, e accedeva nella casa delle vittime chiedendo di controllare il contatore dell’acqua e poi l’acqua che scorreva dai rubinetti perché presumibilmente inquinata da mercurio. Quando gli anziani aprivano i rubinetti e l’acqua scorreva, l’apparecchio elettronico del ladro emetteva un suono, e l’uomo riferiva che l’acqua era contaminata e pericolosa, dicendo anche che i gioielli e il denaro potevano andare distrutti. Chiedeva quindi di raccogliere tutto l’oro e il denaro e di depositarlo nel frigo. La coppia raccoglieva catene, orecchini, girocollo, orologi e altro e lo depositava in frigo, e il ladro, a quel punto, mandava la coppia in bagno e in giardino per verificare nuovamente di che colore fosse l’acqua che scorreva dai rubinetti. Intanto, si impossessava dei gioielli, del valore di circa 3000 euro, e scappava e solo in quel frangente la coppia scopriva il raggiro subito. Dopo la denuncia i militari acquisivano le immagini delle telecamere di Borgoratto e notavano che l’auto utilizzata dal ladro era una Opel Corsa, ma la targa era risultata contraffatta. Saputo dell’inseguimento della Polizia proprio di una Opel Corsa, i carabinieri di Castellazzo acquisivano la foto dell’arrestato e veniva quindi preparato un album fotografico. La coppia riconosceva senza alcun dubbio come il ladro presentatosi a casa loro proprio il 33enne arrestato il 16 maggio al termine dell’inseguimento. Il secondo episodio riguardava un fatto accaduto a Castellazzo il 10 marzo quando una coppia di anziani era stata vittima di un furto in abitazione da parte di due uomini che però si erano spacciati rispettivamente per addetto dell’acquedotto e carabiniere. Il furto di gioielli, del valore complessivo di 1500 euro, era avvenuto con l’ingresso in casa prima dell’addetto dell’acquedotto che voleva controllare i sifoni di scarico dell’acqua e, poco dopo, arrivava un uomo che si spacciava per carabiniere, il quale diceva che c’era stato un furto nelle case della zona e che aveva recuperato delle foto. Le vittime verificavano che i portafoto mostrati dal finto carabiniere erano stati effettivamente presi dalla loro camera da letto, constatando anche che mancavano effettivamente dalla loro camera da letto. Il Carabiniere chiedeva poi di verificare che nella cassaforte ci fossero tutti i loro preziosi e, dopo averla aperta, veniva aiutato dal finto addetto all’acquedotto a mettere tutti i preziosi in una scatola dicendo che avrebbero portato tutto in caserma per controllare gli oggetti.  Poco dopo uscivano di casa e si davano alla fuga. Anche in questo caso i Carabinieri di Castellazzo preparavano un album fotografico contenente anche la foto del 33enne e delle persone che nel tempo erano state fermate in sua compagnia. La coppia riconosceva senza alcun dubbio come i ladri presentatisi a casa loro il 33enne e un 31enne, parenti tra loro. Entrambi venivano quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria per i furti in abitazione commessi nei confronti degli anziani.

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