Sicilia

“I BLUFF DI ORLANDO SCIOLTI COME NEVE AL SOLE”

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Un vecchio adagio siciliano recita che “quando la neve si scioglie vengono alla luce i buchi nel terreno”, un modo di dire che rispecchia chiaramente l’attuale situazione della sindacatura di Orlando”. Lo afferma il consigliere comunale di Forza Italia Angelo Figuccia, che prosegue: “A tre anni di distanza dal suo insediamento, il bilancio su quello che finora ha combinato il primo cittadino di Palermo è ricco di ombre e avaro di luci. Come, ad esempio, il suo operato continuamente ondivago, come se fosse una canna sospinta dal vento, dove le contraddizioni l’hanno fatta da padrone. Orlando, nel vano e disperato tentativo di accontentare tutti ma facendo il contrario di tutto, alla fine ha lasciato insoddisfatti soprattutto i palermitani, alle prese con una città alla sbando, dove l’illegalità sembra non avere confini, dove la pulizia delle strade è una mera chimera, dove il traffico automobilistico impazzisce un giorno sì e l’altro pure, dove sono state imposte le tasse più alte d’Italia, e dove si è cercato di
fronteggiare la gravissima crisi economica ed occupazionale tollerando ogni genere di abusivismo, dai posteggiatori ai venditori ambulanti, dall’occupazione di scuole e strutture pubbliche di ogni tipo per avere un tetto sulla testa con tanto di allacci abusivi a rete elettrica ed idrica. Insomma, Palermo in questi ultimi tre anni sembra più un vero e proprio “far west”, dove tutto è ammesso perché considerato ammortizzatore sociale e dove tutti cercano quotidianamente un capro espiatorio per sfogare la propria rabbia. Fine a che punto Orlando avrà la forza di sopportare sulle proprie spalle il peso di queste responsabilità? Che se non sono dirette, sono sicuramente morali. Alla faccia del buon padre di famiglia che avrebbe dovuto garantire una convivenza civile a tutti i palermitani. Anzi, il suo operato ha prodotto l’effetto opposto: una continua guerra tra poveri, che vede protagonisti da un lato gli immigrati, illusi con la tanto strombazzata Consulta delle Culture, e dall’altro i tanti palermitani costretti ogni giorno a sbarcare il lunario senza una vera prospettiva.  E questa guerra tra poveri ha prodotto un’altra vittima, quello che una volta era il ceto medio, perno della nostra società e dell’economia cittadina, che in pochi anni ha visto quasi dimezzarsi il proprio potere
d’acquisto e quindi il proprio stile di vita, senza che nessuno alzasse una mano per cercare di porvi rimedio”.

Com. Stam.

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