“Il nostro pieno appoggio e plauso va all’operazione ‘ rifiuti lontani ‘ realizzata dalla Guardia di Finanza su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, che ha avuto ad oggetto un traffico illecito di oltre 15mila tonnellate di rifiuti, realizzato sull’asse Campania-Sicilia, in particolare con la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea (Messina), con un giro d’affari milionario accertato per i primi mesi del 2011. Proprio in quell’anno Italia dei Valori presentò su questa vicenda un’interrogazione parlamentare”.
Lo dice Salvatore Mammola dell’Idv di Messina. L’interrogazione, indirizzata ai ministri dell’Ambiente, della Salute, delle Infrastrutture e trasporti, prese spunto da due inchieste giornalistiche del marzo- aprile 2011 pubblicate dal settimanale ‘Centonove’ di Messina che riferivano di “più di cinquecento tonnellate di rifiuti vengono trasportate giornalmente in Sicilia e conferite, all’insaputa dei cittadini e senza alcun controllo a tutela della salute e della legge, nella discarica di Mazzarrà Sant’Andrea (Messina)”, In più, nell’interrogazione si osservava che “le popolazioni vivono al limite dell’esasperazione per tutte le conseguenze negative sui flussi turistici (Portorosa, Terme, e altri) e, soprattutto, per le conseguenze sulla salute e sulla sicurezza, senza dubbio minacciate dalle scie di percolato, dagli odori pestilenziali, dal transito incontrollato di centinaia di autocompattatori e di autoarticolati”. Per questo motivo, si interpellavano i ministri “su provvedimenti e/o iniziative di competenza che si intendano mettere in atto per tutelare la salute e la sicurezza delle popolazioni interessate” e “[…] se non si intenda effettuare un apposito accertamento sui flussi di rifiuti…[…] presso la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea (ME) per il tramite del comando carabinieri per la tutela dell’ambiente al fine di verificare la sussistenza di comportamenti illegittimi o illeciti”.
Com. Stam.