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Iran: aumenta vertiginosamente il numero delle ragazze sfregiate. L’acido può uccidere

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[dropcap size=big]S[/dropcap]oheila Jorkesh, è una ragazza come tante, una studentessa iraniana bellissima, con una vita davanti a sé, sfregiata al volto con l’acido. Una delle tante che si rivolge al ministro della Sanità dell’Iran, Hassan Hashemi, chiedendo aiuto. Stava guidando la sua auto quando un uomo, in sella alla motocicletta riesce ad adescarla con una banalissima scusa. “Ho abbassato il finestrino”, dichiara a The Post, “e mi ha versato l’acido addosso”. Quarantacinque minuti. L’ambulanza. Il mio volto sfigurato. Prima di Soheila, la stessa sorte è toccata a tantissime altre ragazze. 25 sono le vittime nelle ultime settimane in Iran, una delle mete turistiche preferite dagli occidentali. Due culture che s’influenzano da decenni, considerato l’aumento di visite da parte dell’occidente, a quelle realtà povere, disperate, che sembrano quasi surreali. Le aggressioni sono avvenute vicino Isfahan, che dista 450 chilometri da Teheran. Le dinamiche sono spesso simili, le ragazze non possono neanche difendersi. Tutti questi episodi di violenza, sono avvenuti in Iran, in concomitanza con l’approvazione di una nuova legge che “corregge i comportamenti” delle persone, nel momento in cui si comportino in maniera parecchio dissimile con i valori islamici. Il decreto, ancora non accettato,  è divenuto legge a tutti gli effetti. È questo il motivo, per cui, le autorità non si sono espresse riguardo i moventi delle aggressioni. Moltissimi, sono quelli che speculano su tale dramma. E la speculazione ha a che vedere con la tendenza di alcune donne di portare hijab troppo attillati. Rouhani, ha dichiarato di estraniarsi dalla nuova bozza di legge, ha, inoltre, affermato che il suo governo sta facendo di tutto per opporsi a questa bozza. Sono passati pochi mesi da quando, a Isfahan, sono scesi in piazza circa 2000 iraniani per protestare contro la violenza sulle donne. Gli aggressori sono stati paragonati all’Isis. Da un lato, quegli uomini che difendono la bellezza, la dignità delle loro donne, dall’altro quegli altri che continuano nel “propagare la virtù con l’acido”, con quella virilità e quel senso di grandezza e superiorità che li rende talmente piccoli da essere invisibili.

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