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La trappola dei ricordi, di Aldo Pagano Corruzione, illegalità, amore. L’Italia dell’ultimo trentennio

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Bottega dei Sapori e dei Saperi della Legalità, Piazza Castelnuovo 13, Palermo

Sarà IMD, scrittore già componente della squadra Catturandi, a presentare sabato 20 febbraio, alle 17.30, alla Bottega dei Saperi e dei Sapori della Legalità, La Trappola dei ricordi (Todaro Editore), del giornalista Aldo Pagano. Un’opera giunta tra i ventuno finalisti che hanno determinato la cinquina del recente Premio Scerbanenco dedicato al noir. In poco più di 300 pagine, Pagano racconta l’Italia degli intrighi, della mafia, della corruzione dell’ultimo trentennio.  Tratta della linea di confine tra legalità e illegalità che attiene alla responsabilità individuale, alla capacità di governare le proprie passioni, siano essere derive siano esse sentimentali. Protagonista è Emma Bonsanti, Pm trasferita da Milano al Sud, che nella città di fantasia Balbenna ritrova l’antico amore, Roberto, giornalista ‘ambiguo’ del cui lavoro Emma poco o nulla sa. Balbenna, ossia il Sud amato da Pagano, identificabile tanto in Palermo quanto Bari, dove l’autore, che oggi vive a Como, è nato e ha vissuto.  Il Sud che «io porto nel cuore, con la convinzione che sia una terra ricca di smisurata bellezza, cultura, da valorizzare». La storia, tra presente e flash back,  si snoda attraverso il ritrovamento del cadavere di Roberto e delle indagini svolte dalla stessa Emma, che vacilla  tra il rispetto delle regole e la tentazione di infrangerle. «Non è un magistrato tutto d’un pezzo – chiarisce Pagano – , non la volevo perfetta, ma umana. Come donna sa prendere atto dei suoi fallimenti, mettere in dubbio le proprie convinzioni, sente vacillare il suo stesso codice etico». Di qui il titolo del libro, metafora dell’esistenza, che diventa tormento e prigione per quegli indizi mancati che se nella professione sono recuperabili ‘lacune’, nella vita personale si trasformano in incolmabili ‘voragini’.  Non v’è dubbio che nel testo si percepisce l’idea che Pagano ha di questo Paese, della politica, «che dovrebbe essere fatta da professionisti e cede invece all’improvvisazione, togliendo speranza e possibilità di identificarsi». Eppure Pagano assicura che la speranza c’è e lui l’affida all’amore, «l’unico sentimento che può

Com. Stam.

KKKKK
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