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Le ambizioni di Ultron Spettacolo garantito per gli appassionati Marvel. Quanto reggerà questo livello qualitativo?

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L’operazione cinematografica attuata dalla Marvel ha ormai assunto proporzioni bibliche. È stata messa in cantiere, tra seguiti, spin-off , reboot e nuovi adattamenti (come Black Panther o Gli Inumani), almeno una decina di film fino al 2020. Troppi, ma il piano è dettagliato (sebbene in molti casi non si conoscano ancora i nomi di registi e interpreti) e probabilmente infallibile, a giudicare dagli incassi ottenuti da ogni lungometraggio, in grado di accattivare in egual misura “vecchi” appassionati del mondo di Stan Lee (il fumettista ultranovantenne appare anche stavolta nel suo immancabile – e atteso – cameo) e fruitori dai gusti più moderni. Age of Ultron, diretto come il primo The Avengers dall’accorto Joss Whedon, cavalca un tema che in questo periodo risulta molto alla moda sul grande schermo (basti pensare ai recenti Autómata e Humandroid o all’imminente Ex_Machina), quello delle intelligenze artificiali. Il nome del titolo si riferisce a una massa cosciente riprodotta in laboratorio, raccolta fortuitamente al termine di una missione da Tony Stark alias Iron Man (Robert Downey Jr.) e da Bruce Banner ovvero Hulk (Mark Ruffalo) e lasciata progredire (tenendo all’oscuro gli altri colleghi Vendicatori) forse con un pizzico di avventatezza. Tanto che l’entità, stabilito in breve tempo che l’umanità è pericolosa e va eliminata, entra in un corpo robotico e si lancia nella distruzione ragionata della popolazione, complici i gemelli Maximoff, cioè il fulmineo Quicksilver (Aaron Taylor-Johnson) e l’ipnotizzatrice telecinetica Scarlett (Elizabeth Olsen), mutanti traumatizzati. Contrastare il ristretto gruppo di nemici non sarà facile per i supereroi protagonisti, tra l’altro spesso rallentati da più o meno indotti dissidi interni. Non ci si annoia, ed è la prima considerazione da registrare per un franchising del genere (che tra l’altro ha l’onere di radunare coerentemente Thor, Captain America e compagnia facendo precisi riferimenti alle loro serie “personalizzate”, soprattutto nelle belle sequenze oniriche). Più spazio per la “lenitiva” Vedova Nera (Scarlett Johansson) e per l’ironicamente trascurato arciere Occhio di Falco (Jeremy Renner), caratterizzazioni dignitose per gli ultimi arrivati (bisogna citare pure la “neonata” Visione di Paul Bettany, già voce del tuttofare virtuale Jarvis, qui assorbito dal potente avversario) e ritmo quasi incessante. Una qualità sostanziale che si riuscirà a mantenere per i numerosi titoli a venire? Qualche cedimento fisiologico si comincia a notare…
Avengers – Age of Ultron (Avengers: Age of Ultron, USA, 2015) di Joss Whedon con Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Chris Evans, Mark Ruffalo, Scarlett Johansson

Di Massimo Arciresi

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KKKKK
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