Cronaca

L’isis fa strage di cristiani in Etiopia: massacrati 29 copti


Un video diffuso sul web mostra l’uccisione a Barqa, nell’est del paese, di 29 etiopi di fede cristiana. Un’esecuzione secondo il consueto modus operandi: gli uomini mascherati, la fila dei prigionieri, l’uccisione. Il portavoce, che impugna una pistola e ricorda il famigerato Jihadi Joe, ribadisce che i cristiani devono convertirsi o pagare la tassa prevista dalla legge islamica, monito accompagnato dalle solite minacce contro «le nazioni crociate». Segue la decapitazione di alcune delle vittime. Una scena truculenta che è la parte finale di un lungo filmato propaganda preparato dal «canale» al Furqan, l’ala mediatica del movimento. Nel documento compaiono immagini di chiese e simboli cristiani demoliti, così come c’è una foto di Papa Ratzinger. Simboli nemici da abbattere: «Diciamo ai cristiani che vi troveremo ovunque, anche se sarete protetti in roccaforti fortificate», afferma un militante Isis.
L’ultimo horror dell’Isis ci mostra anche due gruppi di persone; una composta da dodici uomini, con la famigerata tuta arancione, mentre scortati dal boia camminano sulla costa libica. Le altre sedici persone sono uccise, come si vede dal video con un colpo alla nuca.
Non avendo a disposizione degli occidentali, l’Isis ha probabilmente cercato altre «prede» ed ha sequestrato – non è chiaro dove e quando – un gruppo di etiopi cristiani. Una ripetizione di quanto avvenne a Sirte lo scorso febbraio con la barbara uccisione degli egiziani copti e di un povero ghanese. Una sortita seguita da alcune operazioni militari minori e attentati contro un paio di ambasciate a Tripoli. Azioni contrastate dalla risposta delle altre milizie che agiscono in Libia, a partire da quelle di Misurata. Secondo gli osservatori l’Isis locale è coordinato da alcuni «ufficiali» mandati dal Califfo nella speranza di aprire un nuovo fronte. Il Dipartimento di Stato, citando fonti aperte, dichiara la presenza di forze tra i mille e i 3 mila combattenti, ma è un dato tutto da verificare.
La strategia dei jihadisti radicali è evidente. Cerca di ampliare la sua presenza nell’est della Libia, punta ad attirare nei suoi ranghi gli elementi di altre formazioni, tenta di rafforzare il proprio apparato militare. Evidentemente l’Isis dispone di tecnologie molto avanzate per terrorizzare il mondo.

KKKKK
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