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Musumeci su crisi del call center Qè: “Salvare il posto di lavoro per i 600 dipendenti”

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Lavoratori siciliani della “Qé srl”, interrogazione di Musumeci: “Si apra un tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo economico per tutelare i 600 dipendenti della sede di Paternò”

 “Il governo regionale faccia aprire con urgenza un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo economico, che possa ricercare soluzioni idonee a tutelare i dipendenti della ” Qè srl”, attivando ogni norma a supporto dei lavoratori, non esclusa la clausola sociale”.

Lo dichiara l’esponente dell’opposizione all’Ars Nello Musumeci che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, in merito agli oltre 600 lavoratori della sede operativa di Paterno (Ct) della ” Qè srl”, società bresciana operante nel settore della telefonia aziendale (call center).

“La società attualmente è in uno stato di gravissima crisi economica – sottolinea Musumeci – gravata da oltre 8 milioni di debiti, dovuti non tanto alla mancanza di commesse, bensì ad una cattiva gestione imprenditoriale. Da circa una decina di giorni gli uffici della “Qè srl” di Paternò sono chiusi, con 600 dipendenti disperati a casa e senza stipendio da oltre tre mesi”.

“Nonostante le pressanti iniziative dei lavoratori – prosegue – e gli appelli lanciati dalle organizzazioni sindacali, il Governo regionale non ha attivato nessuna iniziativa atta a tutelare i posti di lavoro, lasciando al loro destino centinaia di famiglie catanesi.

“Da qui, l’interrogazione – conclude l’esponente dell’Opposizione – per capire quali iniziative il governo regionale intenda adottare per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali all’interno della sede di Paternò di “Qè srl”.

Com. Stam.

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