Breve

No all’ergastolo per omicidio stradale, perché anticostituzionale


Con molta probabilità, il reato di “omicidio stradale”, particolare fattispecie penale mai tipizzata, entrerà a far parte del nostro codice. Tuttavia, rischia di essere ben lontano dalla proposta iniziale contenuta nel ddl depositato al Senato in data 20 giugno 2013. Il primo a saltare fuori dal testo integrale è stato proprio l’ergastolo della patente. L’idea era di per sé logica e coerente con il nuovo reato: se uccidi più persone in un incidente stradale (o a seguito di questo ometti di dare soccorso), e si scopre che la causa risiedeva in uno stato di ubriachezza o simile (come effetto, per esempio, dell’assunzione di stupefacenti), alla reclusione deve necessariamente accompagnarsi la revoca permanente della patente; “ergastolo”, appunto, utilizzando un termine insolito e inappropriato, ma dal significato quantomeno certo e diretto. Tuttavia, secondo quanto ha affermato il relatore del provvedimento Giuseppe Luigi Cucca (Pd) alla discussione del disegno di legge in Commissione Giustizia il 21 aprile scorso, la pena accessoria rischia di andare incontro a una dichiarazione di illegittimità costituzionale. Non è ancora ben chiaro a quale articolo della Costituzione si faccia riferimento. Intanto i familiari delle vittime continuano la battaglia per ottenere giustizia.

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