Sicilia

OLTREVERDE, CODIFAS E IL GRANDE SUCCESSO DEGLI ORTI URBANI

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Il fenomeno degli orti urbani è in continua ascesa, ma a cosa si deve questo grande successo, e quali sono le dinamiche che creano grande entusiasmo tra i componenti della comunità e quali gli effetti che influiscono sul territorio?
Per rispondere a queste domande siamo andati a trovare OltreVerde, l’associazione del Codifas, che nella giornata di ieri ha inaugurato la sede in via Archirafi 13, con cui si occupa della gestione, già da giugno 2013, di circa due ettari di terreno funzionalizzati ad orti urbani, suddivisi in parcelle di 100 e 50 mq nelle due sedi di via Galletti 138, nei pressi della statale per Villabate, e di via PV 46, zona Velodromo.
Nelle due sedi, gli associati potranno coltivare il proprio orto con il divieto di utilizzare fitofarmaci e concimi chimici nocivi, e avere così la possibilità di ristabilire un contatto sano e propositivo con la terra e la natura. Inoltre potranno usufruire dei servizi offerti dalla Codifas inerenti alla gestione e alla produzione agricola: dalla fornitura di attrezzi alla gestione degli impianti di irrigazione, oltre alla presenza di tutors, che hanno il compito di aiutare e guidare i contadini di città, promuovendo così la creazione di una rete lavorativa per tanti specialisti e giovani del settore.
La condizione che sta alla base di tutte le iniziative lanciate dalle due associazioni fa capo ad un PROCESSO PARTECIPATIVO, che mira prima di tutto alla formazione di una comunità trasparente aperta sul territorio, che si oppone ai processi di ghettizzazione e classismo che invadono la nostra società.
E proprio i risvolti sociali sono la chiave del grande successo degli orti urbani, che mira ad una visione rinnovata del “contadino” secondo i nuovi codici della civiltà contemporanea, proponendo una figura capace di interagire, dare il suo contributo dato dall’esperienza, ma sempre pronto a far proprie le competenze altrui, creando un gruppo capace di lavorare in sinergia, attivando un processo basato sul “dare e ricevere”.
Ma chi sono gli attori di questa green community? Non sono altro che ragazzi incuriositi dalle dinamiche green ecologiche, lavoratori stanchi che cercano un momento di relax, pensionati che riscoprono la piacevolezza del contatto con la terra, contadini soffocati dalle tasse, cittadini vogliosi di portare alle proprie famiglie cibi sani frutto del loro lavoro…proprio questa varietà di fasce di età e di occupazione sociale dei contadini di città si riflette nelle svariate motivazioni che li spingono ad avvicinarsi alla realtà degli orti urbani.
Uno dei punti fondamentali delle due associazioni è anche la denuncia al sistema che regola l’alimentazione nel nostro pianeta: “La presenza degli alimenti sui nostri scaffali è sempre più condizionata dai dictat imposti da società multinazionali interessate a proteggere i propri profitti, troppo spesso a scapito della nostra salute, del nostro ambiente naturale e dei nostri posti di lavoro.”
Quella che l’associazione vuole promuovere è l’Agricoltura Bioetica, ovvero quel tipo di agricoltura in cui, basandosi su principi morali, “l’assunto fondante è la fiducia nel produttore e nella salubrità dei suoi prodotti che viene garantita dalla formula ‘aziende a porte aperte’: il consumatore può in ogni momento vedere lo stato di coltura dei prodotti che mangerà ed il coinvolgimento del cittadino sarà curato anche con video riprese che documentano la crescita delle colture e che saranno disponibili online.”
Sono numerosissime le attività che propongono le due associazioni, e tante altre in cantiere, che svariano da una serie di laboratori didattici sui sistemi tradizionali di coltivazione ma anche, per i più ambiziosi, su tecniche di coltivazioni sinergiche, oltre a veri propri workshop finalizzati alla creazione di orti verticali e di produzione di dentifricio o pane, impastato con farina di grani antichi e lievito madre; proprio quest’ultimo è stato il protagonista della scorsa domenica in seguito all’inaugurazione di un forno in terra cruda, realizzato dagli associati con le proprie mani sotto la guida di persone esperte, nella sede di Villabate.
Attivo già da un anno, per una frequenza di circa una volta al mese, è l’ Ecomercato, dove una serie di produttori locali mettono in vendita i prodotti della loro terra, che insieme al Gar (gruppo di acquisto responsabile), favoriscono la creazione di una rete sul territorio che incentivi sempre di più il recupero di sementi autoctoni e la produzione a km 0, contribuendo allo sviluppo di una economia locale non assoggettata dalle ragioni economiche e politiche che portano nelle nostre case alimenti di dubbia qualità e provenienza.
Quindi quella che si viene a configurare è una comunità nella comunità, capace di formare un gruppo che, “restituito” alla società, sia capace di attivare quel processo collaborativo e di rispetto dei luoghi della città; la creazione di una fabbrica cittadina che si muove e collabora, non inserendosi con atteggiamento esclusivista, ma bensì inclusivo, finalizzato alla formazione di una forza della cittadinanza, un motore di idee e attività, cercando anche di coinvolgere le tante associazioni già attive sul territorio palermitano.

Di Mauro Puleo

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