Breve

Primarie truccate a Ercolano. Si consegnavano due euro a chi andava nei seggi a votare


Lo scandalo che investe il PD a Ercolano si arricchisce di particolari inquietanti. Gli elettori, prima di andare a votare per le primarie, dovevano fermarsi in un esercizio commerciale privato, offrire in visione i documenti e poi ritirare “gli spiccioli ” debitamente preparati in grandi recipienti di vetro, una moneta da due euro o due monetine da un euro, e poter così partecipare alle consultazioni da grande festa democratica. E tutto questo, in quelle primarie dell’8 marzo, poi rinviate al 12 aprile e infine saltate per motivi giudiziari, sarebbe sembrato normale. L’intera strategia era stata messa in atto dall’attuale vicesindaco Antonello Cozzolino, già indagato da una settimana assieme al sindaco Vincenzo Strazzullo e ad altre sette persone, per lo più sostenitori. Non si tratta, in ogni caso, di un reato penale perché, com’è noto, quelle consultazioni restano giuridicamente un voto tra privati. Sono le stesse consultazioni che ora tornano: lo hanno deciso ieri le segreterie, provinciale e regionale, del PD. Corrono in tre: al super renziano Ciro Buonajuto e a Gennaro Sulipano, medico già in lizza, si aggiunge il segretario cittadino Antonio Liberti, l’uomo su cui dal primo momento hanno deciso di convergere gli amministratori fuori gioco, perché indagati nella vicenda che avvolge coop, tangenti e appalti. Intanto gli uomini delle fiamme gialle di Portici e San Giovanni a Teduccio scavano, acquisiscono atti, captano voci e racconti. Lo scandalo è appena cominciato.
Fabio Sciortino

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