[dropcap size=big]è[/dropcap] iniziata ieri la requisitoria del processo scaturito dall’ operazione “Eden”, che vede imputati Anna Patrizia Messina Denaro e Francesco Guttadauro (rispettivamente sorella e nipote del “superboss” latitante Matteo Messina Denaro, le cui ricerche proseguono da oltre un ventennio), Antonino Lo Sciuto e Vincenzo Torino, nonché Girolama La Cascia, ritenuta parte lesa, ma accusata di false dichiarazioni al PM. Quest’ultima, secondo l’accusa, sarebbe stata infatti vittima di estorsione da parte della Messina Denaro, la quale avrebbe preteso una parte (70 mila euro) dell’eredità di un’anziana possidente, Caterina Bonagiuso, sua madrina di battesimo. L’inchiesta ha portato allo smantellamento dei gangli vitali del clan della famiglia mafiosa Messina Denaro ed è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato e dai sostituti Paolo Guido e Marzia Sabella. I reati a vario titolo contestati sono: associazione mafiosa, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni, favoreggiamento aggravato, compravendita elettorale, corruzione, turbativa d’asta, aggravati dalle finalità mafiose. Secondo gli inquirenti, in particolare, la sorella della “primula rossa” di Cosa nostra avrebbe retto il mandamento mafioso in assenza di questi, con il quale continuava ad avere contatti nonostante la latitanza. “Non vedo e non sento mio fratello Matteo da più di vent’anni. Non faccio parte di Cosa nostra”, si difende la donna. “Lo ha incontrato in più di un’occasione tra il maggio e il giugno 2013”, secondo invece il pm Paolo Guido. In avvio di requisitoria, il sostituto ha ricordato dei colloqui intercettati in carcere tra Anna Patrizia Messina Denaro e il marito detenuto Vincenzo Panicola, e dai quali emerge la questione dell’imprenditore Giuseppe Grigoli, “re dei supermercati Despar” in Sicilia e, si vociferava nel 2013, vicino al pentimento. In uno di questi colloqui, Panicola chiede alla moglie se è vero, come faceva intendere Grigoli dal carcere, che era stato “autorizzato a parlare” da Matteo Messina Denaro in persona.
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