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Pro\Versi : ONG nel Mediterraneo


Pescara, 17 luglio 2017: la pubblicazione di Pro\Versi di questa settimana è dedicata all’approfondimento del dibattito sul ruolo delle ONG nel Mediterraneo, scatenatosi negli ultimi mesi. Dall’inchiesta del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, al report confidenziale di Frontex, svelato dal “Financial Times”, fino ai dubbi espressi dal capo della Guardia Costiera Libica, Rida Aysa, e da alcuni esponenti politici italiani, come Luigi Di Maio e Matteo Salvini, sono molte le voci che lamentano l’assenza di una regolamentazione delle attività delle ONG e chiedono un maggior controllo sull’operato di tali organizzazioni, impegnate nel soccorso dei migranti in mare.
Le accuse più gravi rivolte alle ONG sono quelle di collusione con il mondo dei trafficanti, sulla quale esisterebbero delle intercettazioni, e di scarsa collaborazione con la Marina Militare, provata dal fatto che prima e durante le operazioni di soccorso in mare alcune ONG spegnessero i transponder, cioè i dispositivi di rilevazione della rotta e della posizione delle imbarcazioni.

Dal canto loro, le ONG respingono simili accuse e affermano che la loro missione è quella di intervenire – laddove i governi non lo fanno – in difesa delle popolazioni civili, garantendo loro diritti fondamentali, in primo luogo il diritto alla vita. Suppliscono, quindi, all’azione degli Stati e ciò le porta talvolta ad essere in contrasto con le politiche governative.
Un esempio eclatante del contrasto tra le politiche migratorie europee e le ONG sono state le reazioni di queste ultime verso la decisione dell’Europa di elargire 3 miliardi di euro alla Turchia per trattenere i migranti ed impedire le loro partenze verso l’Europa “L’accordo è stato fortemente criticato dal mondo delle ONG, tanto che Medici senza Frontiere ha scelto di non accettare più fondi dall’Unione Europea e dagli Stati membri. Questa intesa con Ankara evidenzia come l’approccio UE non sia affatto la protezione delle persone, ma il tenerle lontane nel modo più efficace”. Secondo Medici senza Frontiere, dopo Mare Nostrum, nessuna azione a livello europeo ha avuto come priorità il salvataggio di vite umane, ma solo un non-intervento finalizzato alla deterrenza.
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CS Fonte Pro\Versi

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