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“ Regolarizzare il fenomeno della prostituzione ”

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Chi non è d’accordo sulla legalizzazione della prostituzione può essere ritenuto complice in qualche modo di questo vergognoso sistema di sfruttamento controllato dalla criminalità organizzata. L’ultima operazione di polizia di Catania, nei giorni scorsi, ha consentito di sgominare l’ennesima tratta di giovani donne rumene vessate e pestate a sangue da gente senza scrupoli e che le usa come carne da macello. Com’era ampiamente prevedibile la politica repressiva fatta di multe, sanzioni e Daspo urbano varate da questa amministrazione è stata finora un buco nell’acqua ed oggi queste schiave si trovano a decine sui marciapiedi di via VI Aprile, viale Africa, via Domenico Tempio, la circonvallazione e decine di altre strade catanesi. Nessun giro di vite, quindi, per il mercato del sesso che,anzi, oggi è più prolifico che mai e le operazioni di controllo da parte delle forze dell’ordine lo dimostra ampiamente. Se ci ostiniamo a continuare con questa politica dei benpensanti non si potrà mai credere di poter attivare tutti gli interventi necessari per eliminare un sistema di schiavitù che distrugge migliaia di ragazze e ragazzi. Da anni il sottoscritto Vincenzo Parisi, presidente della commissione al Bilancio, insieme al consigliere comunale Giuseppe Catalano, si batte affinchè l’amministrazione comunale possa farsi portatrice di un progetto che affronti il fenomeno della prostituzione senza falsi pudori o moralismi ma, piuttosto, con la consapevolezza che la criminalità non sarà certamente fermata dal Daspo Urbano o dalle multe ai clienti. Serve assolutamente una presa di coscienza che possa assicurare una volta per tutte legalità, pulizia e sicurezza a quello che viene considerato il mestiere più vecchio del mondo. Paesi come Svizzera, Germania e Olanda sono avanti, rispetto a noi, anni luce in questo contesto. Perché,dunque, non prendere esempio da loro visto che in Italia la sola politica repressiva lascia il tempo che trova? Non ci si può nascondere dietro ad un dito oppure chiudere gli occhi davanti ad una questione che resta sempre di grande attualità. Fare un passo indietro e riaprire le case chiuse per le prostitute vorrebbe dire per le ragazze lavorare in strutture protette, sottoposte a rigidi controlli sanitari e pagare le tasse: esattamente il contrario di quello che succede ora.

Vincenzo Parisi  Consigliere Comunale Catania

Com. Stam.Ric. Pubbl.

 

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