Sicilia

Sanità Sicilia. Grasso (FI): Assessore faccia chiarezza su tagli proposti da Roma. Sia garantito il diritto alla salute

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“Il taglio di 560 posti letto negli ospedali siciliani proposto da Roma metterebbe a serio rischio l’attuazione di un piano di riordino efficiente della sanità regionale e di conseguenza il diritto alla salute dei nostri concittadini”, lo dichiara l’onorevole Bernardette Grasso di Forza Italia, componente della VI commissione (Sanità) dell’Assemblea regionale siciliana. “Se quanto annunciato dal Ministero non fosse efficacemente contrastato dal governo regionale, saremmo obbligati a mettere in discussione il lavoro che sino ad ora abbiamo svolto all’ARS, nel tentativo di dare alla nostra terra una sanità al passo con i tempi – prosegue Grasso –. L’assessore Gucciardi venga quanto prima in commissione e chiarisca. Cosa succederà del servizio sanitario siciliano con l’entrata in vigore del D.M. 70? Al momento vige solo confusione, dalle linee guida sugli atti aziendali alle piante organiche, alle strutture complesse e ai loro direttori. In tal senso l’ordine perentorio sembra essere l’assunzione dei direttori di struttura complessa, poi gli altri, nella speranza che la selezione rimanga in famiglia perché elementi estranei alla cerchia, potrebbero creare problemi agli equilibri e alla spartizione dei posti, cosa che sta succedendo in molte ASP e Aziende Ospedaliere. Non si capisce perché alla luce del recepimento con decreto assessoriale del famigerato D.M. 70 del ministero della Salute non si sia provveduto a dare indicazioni precise ai direttori generali sulla redazione degli atti aziendali e delle piante organiche demandando alla mediazione politica con Roma, che è miseramente fallita,la sopravvivenza di una organizzazione sanitaria che invece di tutelare i siciliani ha finito per tutelare situazioni di comodo e clientelari”.  “Un nodo da sciogliere è anche quello relativo alla carenza di personale. Si veda ad esempio Messina – afferma la deputata –. Tutte le aziende della provincia non sono in grado di garantire, con il personale previsto, i livelli minimi di assistenza in base alle nuove regole sugli orari di lavoro, molti dipendenti e molte sigle sindacali si stanno infatti muovendo per impugnare le piante organiche, considerate inadeguate, chiedendo agli Ispettorati del Lavoro l’applicazione delle norme europee. In conclusione è d’obbligo chiedersi se gli atti aziendali, così come se le piante organiche approvate siano validi e funzionali e quali interessi si vogliano realmente garantire”.

Com. Stam.

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