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Sicilia, apertura caccia: da Presidente Crocetta nessuna risposta all’appello WWF per stop doppiette dopo caldo estremo, incendi estesi e siccità

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Bonfanti (WWF): una follia sparare alla fauna scampata dal fuoco, dall’Assessore Cracolici un atto irresponsabile

Con una nota inviata al Ministro dell’Ambiente e al Presidente della Regione Siciliana, on. Rosario Crocetta, il WWF aveva chiesto almeno una limitazione dell’attività venatoria nella stagione 2017-2018 che in Sicilia, per decisione dell’Assessore regionale all’Agricoltura on. Antonello Cracolici, è stata addirittura anticipata con la pre-apertura della caccia dal 2 settembre. Ma a pochi giorni dal via alle doppiette, nessuna risposta è giunta da Crocetta e il WWF prova con un ultimo appello: “è indispensabile un divieto dell’attività venatoria su tutto il territorio regionale, a causa delle perduranti condizioni di siccità e di calamità degli incendi! Si è determinato in tutta la Sicilia un calo sensibile degli habitat e delle risorse trofiche a disposizione della fauna selvatica per cui ribadiamo la richiesta di esclusione di qualsiasi ipotesi di apertura anticipata della caccia a qualsiasi specie; il divieto di attività venatoria per tutto il mese di settembre per consentire agli habitat e alla fauna di recuperare condizioni fisiologiche soddisfacenti; una verifica dopo il mese di settembre per valutare la situazione; un’azione capillare di contrasto al bracconaggio”.

Contro il Calendario Venatorio emanato dall’Assessore all’Agricoltura, il responsabile siciliano “fauna”del WWF, Ennio Bonfanti, è durissimo: “una immane follia sparare alla fauna scampata dal fuoco, quello di Cracolici è un atto irresponsabile, raccapricciante. Dal punto di vista etico, è vergognosa la condanna a morte, per puro “sport”, di migliaia di animali che sono riusciti a sopravvivere alle fiamme e alla scarsità d’acqua: di fatto viene legalizzato un vero e proprio sterminio. Con la scellerata pre-apertura sin dal 2 settembre – spiega Bonfanti – gli animali selvatici sopravvissuti alle calamità naturali della siccità ed ai criminali degli incendi, subiranno tutta la pressione venatoria di 32mila cacciatori siciliani che si concentrerà proprio nelle zone che possono garantire ancora il sostentamento necessario agli animali per sopravvivere”. Il WWF considerano la pre-apertura “una iattura per la fauna, poiché la caccia a settembre comporta un gravissimo impatto sulle popolazioni selvatiche: la tarda estate è un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico di varie specie e molti giovani esemplari non sono ancora autonomi”.

Il WWF, inoltre, ricorda che proprio il Presidente Crocetta e l’intera Giunta regionale, lo scorso luglio, hanno deliberato lo stato di calamità naturale su tutta la Regione per il “numero imponente di incendi e roghi”. “Con quale coerenza e logica – prosegue Bonfanti – Cracolici firma i decreti che riconoscono la drammatica situazione per l’agricoltura, le piante e gli animali d’allevamento e poi, con la stessa penna, da il via libera alla caccia anticipando persino l’apertura? Perchè l’Assessore ha deciso di ignorare l’ovvio dato di fatto che le popolazioni di animali e le specie vegetali sono ugualmente sottoposte ad un periodo di stress termico, ambientale e alimentare di alta gravità. Chiunque dotato di buonsenso non può negare,quindi, che la caccia sia assolutamente incompatibile con l’attuale contesto ambientale, con la prematura e devastante stagione di incendi che ha compromesso gravemente la stagione riproduttiva di tutte le specie, cacciabili e protette”.

Nella nota a Crocetta e Cracolici, infine, il WWF ricorda che “La situazione sarà ancora peggiore per gli uccelli migratori che, da questo mese, iniziano il viaggio verso l’Africa. Questi troveranno, in molte delle tradizionali aree di sosta e alimentazione, situazioni altamente mutate e critiche (boschi distrutti dagli incendi, fiumi e zone umide in secca, diffusa siccità, inaridimento). I numerosi incendi di questo anno, così come gli incendi degli anni passati, comportano una riduzione degli spazi di caccia poiché le aree percorse da incendi devono essere per legge sottratte all’attività venatoria: questo comporta che un numero più elevato di cacciatori si concentri nelle restanti aree aperte alla caccia”.

 

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