Smantellata base operativa di Al Qaeda in Italia, 18 gli arresti

Una base operativa di Al Qaeda è stata smantellata in Sardegna. In manette sono finite 18 persone che facevano parte di una cellula terroristica islamista. Tra gli arrestati anche il capo della cellula terroristica, un iman che operava tra Bergamo e Brescia. L’organizzazione terroristica raccoglieva i fondi per finanziare gli attentati terroristici in Pakistan. In un caso è stato accertato il trasferimento, con il volo Roma – Islamabad di 55.268 euro da destinare per gli attentati terroristici. La cellula terroristica, per finanziare l’organizzazione in Pakistan, utilizzava anche il cosiddetto sistema “hawala”. Il sistema consisterebbe nel trasferimento di soldi in maniera occulta sulla base di un rapporto di fiducia tra gli appartenenti della comunità islamica in Europa. Il trasferimento avverrebbe mediante la consegna del denaro ad un terminale presente nello Stato estero, il quale fornisce un codice identificativo segreto, da cui i beneficiari in seguito possono prelevare la somma depositata. L’indagine è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari e dal Servizio operativo antiterrorismo della Polizia di Stato. Coinvolte le Digos di 7 province. L’irruzione all’alba da parte delle teste di cuoio dei Nocs (Nucleo operativo centrale di sicurezza), le forze speciali della Polizia di Stato. Secondo le indagini la Digos di Cagliari ha accertato che due degli arrestati faceva parte della rete di fiancheggiatori che proteggeva Osama Bin Laden in Pakistan nonché i responsabili dell’attentato terroristico avvenuto nell’ottobre del 2009 nel mercato di Peshawar che provocò la morte di oltre cento persone. I terroristi presenti in Italia predicavano la lotta armata contro l’occidente e organizzavano attentati contro il governo pakistano. La cellula terroristica era impegnata in Italia nel traffico di immigrati, nel fornirgli documenti falsi da cui si evidenziava che erano rifugiati politici, telefoni cellulari, schede sim e supporto logistico e finanziario. Tra i fermati anche alcuni imprenditori che fornivano dei falsi contratti di lavoro agli immigrati. “Il nostro è un grande Paese capace di assestare questi colpi. Finora sono state espulse 33 persone accusate di radicalizzazione e di inneggiare alla Jihad” ha dichiarato il ministro dell’Interno Angelino Alfano.