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Trasporti. UGL, la Sicilia rischia l’isolamento. su Comiso giù le mani dalla stazione ferroviaria (Foto)

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“E’ fuori luogo l’idea di smantellare la stazione ferroviaria di Comiso, in un territorio vocato al turismo, in assenza di un collegamento autostradale e con la presenza dell’aeroporto e del porto di Pozzallo”. Cosi dichiara Maurizio Calivà, Responsabile rapporti con le Istituzioni dell’Ugl Sicilia partecipando oggi all’audizione in Commissione Territorio ed Ambiente dell’Ars sul tema del futuro della stazione ferroviaria di Comiso in provincia di Ragusa.
“E’ sorprendente che RFI abbia deciso di smantellare il tratto ferroviario – aggiunge il sindacalista -creando conseguentemente disagio notevole sia per il pendolarismo accentuato dall’assenza di un tratto autostradale di collegamento tra i comuni, sia per il trasporto merci, in un’area altamente vocata alla produzione ortofrutticola, sia perché non si comprende quale futuro dovrebbe avere l’aeroporto di Comiso senza un collegamento integrato”.
“L’Ugl – conclude Calivà – ha dichiarato in audizione all’Ars la propria contrarietà al progetto che prevede la semplificazione della linea con disagio per lavoratori, cittadini, imprese, turisti. In tal senso vigileremo affinchè RFI torni indietro sui suoi passi”.
“Sulla mobilità integrata – commenta Giuseppe Messina, Responsabile regionale Ugl Sicilia – la Sicilia rischia di perdere i finanziamenti previsti dall’Unione europea nella programmazione 2014/2020. Senza progettazione l’Isola rischia il tracollo economico e sociale”.
“Sul sistema regionale integrato dei trasporti – prosegue – la Regione siciliana è in ritardo di decenni e poco ha fatto questo Governo regionale per recuperare il tempo perduto. Ancora una volta dobbiamo segnalare il ritardo nella programmazione degli investimenti sul territorio siciliano per il potenziamento del sistema ferroviario regionale”.
“Ad oggi annualmente sono circa 10 milioni di chilometri treno percorsi in Sicilia con una richiesta sempre più in aumento alla quale non giunge adeguata risposta – sottolinea Messina –“. Il quale aggiunge: “Dopo il crollo del viadotto Himera sull’autostrada che collega Palermo con Catania il traffico passeggeri su rotaie è aumentato con un incremento di oltre 2 mila passeggeri al giorno e con notevoli disagi per i siciliani, che permarranno fino a quando non sarà realizzato il raddoppio ferroviario che accorcerà anche i tempi di percorrenza tra il capoluogo e la città etnea”.
“La Sicilia per non penalizzare definitivamente le prospettive di ripresa economico produttiva e sociale – conclude il responsabile regionale dell’ Ugl Sicilia – non può continuare a puntare solo sul gommato ma serve un ridisegno della mobilità regionale mettendo a sistema il trasporto ferroviario con la rete autostradale e stradale, i porti e gli aeroporti siciliani. Questo Governo regionale ha perso l’occasione per lanciare un progetto regionale di trasporto integrato i cui benefici sarebbero diffusi per la collettività”.
Com. Stam.

KKKKK
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