[dropcap size=big]O[/dropcap]re di panico dopo l’ennesimo ultimatum dell’Isis che – come riporta la Cnn – ha diffuso un nuovo, disperato audio messaggio fra mercoledì e giovedì notte, letto da Kenji Goto, reporter giapponese ostaggio dei militanti dell’Isis. Alle autorità di Amman viene chiesto di liberare e portare al confine della Turchia la terrorista irachena Sajida al Rishawi, detenuta in Giordania e condannata a morte per aver preso parte a un commando kamikaze che, nel 2005, causò la morte di circa 60 persone. Termine ultimo: il tramonto di oggi, ora di Mosul.
Se le autorità non dovessero accogliere la proposta, Muath al Kaseasbeh – pilota giordano, anche lui in mano ai militanti dello stato islamico – sarà ucciso.
Seppure sia ancora da verificare l’autenticità dell’audiomessaggio (postato su YouTube e immediatamente rimosso dagli amministratori della piattaforma), si ascolta: «Se Sajida al-Rishawi non sarà pronta allo scambio entro il tramonto di giovedì 29 gennaio, ora di Mosul, Muath al-Kasaesbeh sarà ucciso immediatamente».
Nella giornata di ieri si sono diffuse varie notizie già smentite da Amman, secondo le quali gli ostaggi erano stati liberati in cambio della al Rishawi. Mercoledì, infatti, con un video e tramite Twitter, i miliziani dell’Isis hanno affermato che la Giordania aveva rilasciato Sajida al-Rishawi.
«La terrorista – hanno affermato – è nella terra del Califfato», annunciando inoltre l’imminente liberazione di Goto. Poi, la notizia della tv al Jazeera: «L’ostaggio giapponese e il pilota giordano, Muath al-Kasaesbeh, entrambi in mano allo Stato islamico sono stati liberati in cambio di Sajida, già condannata a morte dalla giustizia giordana». L’ipotetica fonte era un audio messaggio di un responsabile dell’Isis. Ma da Amman hanno smentito: «Non è vero, il suo rilascio è legato alla liberazione del nostro pilota».
Ovviamente, qualsiasi tipo di scambio in cui non sia coinvolto il pilota, non verrebbe accolto positivamente dall’opinione pubblica giordana, che comunque ha sempre sottolineato tale priorità.
Questo continuo spostamento di “scadenze” ha generato una certa diffidenza ma dal Giappone, intanto, il premier Shinzo Abe definisce l’accaduto «semplicemente imperdonabile» e fa sapere che Tokyo non si abbasserà mai al terrorismo e, anzi, garantisce: «si cercherà di ottenere il rilascio di al Kaseasbeh nei tempi più rapidi possibili».
Mentre la madre del reporter, Junko Ishido, continua a mostrarsi ottimista e speranzosa, sono in corso gli accertamenti sull’attendibilità del nuovo audio ma secondo Yoshihide Suga, portavoce dell’esecutivo, a parlare potrebbe essere proprio Kenji Goto.
Intanto i media egiziani riferiscono che sono stati trovati i corpi di tre uomini in Egitto, in un villaggio al nord del Sinai, proprio dove risulta attivo un gruppo alleato dell’Isis, Ansar Beit Al Maqdis. Una delle tre vittime, Mohamed Ali, era stato rapito pochi giorni fa.