Dopo la morte di un altro ragazzo afroamericano, a Baltimora la tensione non si placa. Sempre più sotto accusa la polizia americana per la brutalità e la violenza dimostrata soprattutto nei confronti di persone di colore. A Baltimora è scesa persino la guardia nazionale e le autorità hanno proclamato il coprifuoco. Lanci di bottiglie contro gli agenti di polizia, i quali hanno risposto lanciando fumogeni e azionando i mezzi spara-acqua. Le cariche sono durate diverse ore. Nel frattempo il Dipartimento di giustizia americano ha finalmente aperto un’inchiesta per capire ciò che è realmente accaduto nel giorno in cui Freddie Gray è stato ucciso e se i poliziotti hanno fatto di tutto per evitare il tragico esito. Ad annunciarlo è stato il nuovo ministro della Giustizia, Loretta Lynch. Ha preso la parola anche il presidente americano Barack Obama: «Nessuna scusa per la violenza» ha commentato. «La famiglia Gray vuole risposte e questo è comprensibile. Serve trasparenza sulle responsabilità». Scontri anche a Ferguson, dove la comunità afroamericana è scesa in piazza per denunciare gli abusi degli agenti. Anche qui auto e mezzi della polizia dati alle fiamme, vetrine rotte, fuoco appiccato ai negozi, centri commerciali presi d’assalto e saccheggi. Nel frattempo un altro caso si registra a Detroit: un giovane di colore di circa vent’anni, armato di martello, è stato ucciso da un poliziotto, poiché sospettato di aver eseguito una rapina poco prima. «L’agente si è sentito in pericolo perché il sospettato si avvicinava armato di martello» ha dichiarato James Craig, capo della polizia di Detroit. Sul caso si è espresso il procuratore distrettuale, che ha dichiarato: «È stata una tragedia. Il lavoro della polizia richiede in alcuni casi l’uso della forza, ma gli agenti devono usarla solo quando è ragionevole, solo in certe circostanze. In situazioni come questa è importate tutelare i diritti della vittima e del poliziotto». Sull’episodio è stata già aperta un’inchiesta.
Share
