– Come diventa attrice Sofia Taglioni?
– Ho studiato al Teatro Stabile del Veneto, contemporaneamente mi laureavo al Dams, Sofia è diventata attrice facendo questo mestiere. Nel senso che ti puoi preparare ma è solo quando fisicamente lo “agisci” durante le prove, lo studio, quando insomma lavori, che capisci cosa sia farlo e quindi esserlo.
– < Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per il mondo…>. L’atto del recitare può “fermare” il tempo?
… Che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica… Frida Khalo… giusto?
L’atto di recitare non può fermare il tempo, l’atto di recitare disegna una porta e la apre, non sai cosa ci sarà aldilà, ma è questione di tempo imparare ad attraversarla al meglio delle proprie capacità.
– Raccontaci delle tue esperienze teatrali.
– Ti racconto l’ultima, ieri ha avuto la menzione speciale lo spettacolo “La mia amica è d’accordo”, una black comedy che ha debuttato a Festival Indivenire la scorsa settimana. Un bel festival romano. Il pubblico ha risposto bene e noi siamo molto contenti. Io interpreto Amelìe, una giovane ragazza irrequieta e piuttosto naïf, che vorrebbe salvare il mondo, ma in realtà non riesce a salvare neanche sé stessa.
– Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante.
Quando faccio fatture sento sempre grandi emozioni attraversarmi… Scherzo. Posso essere più romantica. Una persona a me molto cara che oggi non c’è più, un giorno mi disse: sei una brava attrice.
– Cinema, doppiaggio, teatro, televisione. Quale forma di recitazione preferisci?
Devo dire che la forma del cinema o comunque di una narrazione per immagini mi risuona sempre molto. Qualcosa di tanto autentico quanto effimero.
– Sogni da realizzare?
– Sono in partenza per l’America. Quindi già questo è un sogno. Ci aggiorniamo più avanti per le novità.
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di Roberto Dall’Acqua