Cronaca

Aggressione Caruso: Chi sa parli! (Video)

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Raggelanti le immagini del video che svela l’accaduto sull’aggressione subita ieri, nelle prime ore del mattino, da Giovanni Caruso, imprenditore palermitano che aveva denunciato le richieste ricevute dal racket delle estorsioni nel rione di Borgo Vecchio.

Caruso si era costituito parte civile al processo contro il clan mafioso, gesto meritorio e corretto, ma da quanto si vede nel video che vi mostriamo, forse non legato alla vicenda odierna, come era stato immediatamente pensato.

Le condanne al processo erano arrivate appena qualche giorno fa, oltre 50 anni di carcere a tredici tra estortori e uomini della cosca che ordinava il pizzo agli imprenditori della zona, tra cui anche Caruso. È forse stata questa concomitanza di fatti a collegare quasi direttamente l’aggressione ad una vendetta di mafia. Va chiarito che al momento le indagini sono ancora in corso e quindi nulla può essere escluso.

 Il racconto della vittima però descriveva una scena diversa: tre uomini che lo aggredivano immediatamente appena sceso dalla sua autovettura, mentre rincasava a tarda notte, dopo il lavoro nel disco-pub che gestisce a Palermo.

Le immagini che vedrete nel video (consigliato ad un pubblico adulto) sembrano raccontare un’altra storia. Una donna, parlando al cellulare, entra nell’inquadratura di una telecamera di sicurezza. La giovane è visibilmente sconvolta, mentre piange ed urla al suo interlocutore telefonico, tale Antonio. Vengono registrati anche parte dei dialoghi. La donna si siede all’angolo di una scalinata in uno spazio antistante l’ingresso di un edificio, a quel punto Giovanni Caruso entra nell’inquadratura, in lontananza, alle sue spalle. Accortosi di quanto la giovane sia scossa,  Giovanni si avvicina offrendole una sigaretta. Parlano i due, sembrano discutere della lite telefonica appena avvenuta. Caruso le resta a pochi passi, mentre consumano la sigaretta. È a questo punto che si vede arrivare uno scooter guidato da un giovane uomo senza casco, con barba ed una sigaretta in bocca. L’uomo prima rallenta come per studiare la scena e, subito dopo, lo si vede scendere dallo scooter che ripone con cura sul cavalletto per avvicinarsi ai due. Caruso capisce subito che i giovani si conoscono, dai gesti che compie con la mano sembra voler chiarire le sue buone intenzioni, ma il giovane non perde nemmeno un attimo. Appena raggiunta la distanza utile, il motociclista sferra un tremendo colpo sul viso di Caruso, stordendolo all’istante. Da lì in poi è un massacro di calci e pugni tirati con una rabbia che lascia attoniti. La ragazza più volte, gridando terrorizzata, chiede ad Antonio di fermarsi: “è un padre di famiglia Antonio, basta!” ma il delinquente non demorde inveendo sulla vittima, senza alcuna umanità.

La tempra dell’aggressore emerge, in tutta la sua vigliaccheria, non appena Caruso cade per terra tramortito, in una pozza di sangue. L’aggressore risale sul suo mezzo ed intima alla ragazza di andare con lui: “vieni con me, oppure rimanere qui. O vieni con me o rimani qui!” – incalza Antonio. A questo punto i due, ormai in sella ad uno scooter di colore chiaro, zittendosi, si allontanano dalla scena del crimine. L’imprenditore, portato in ospedale, risulta aver subito fratture multiple con una prognosi di 20 giorni (ndr).

Resta da capire il movente dell’aggressione ed il perché sia stata fornita una prima versione dei fatti che racconta una scena diversa da quanto si può riscontrare nel video.

I Carabinieri hanno deciso di diffondere l’audio-video di sorveglianza per invitare la popolazione a collaborare, a dare informazioni sui due giovani o altri dettagli utili per identificarli. Basterà chiamare il numero di pronto intervento 112 e compiere un gesto di umanità e legalità, collaborando alle indagini.

Di Mauro Faso

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