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Angelo Figuccia: “Comune e Regione tagliano i fondi, Amat a rischio fallimento”

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“Sono oltre 22 milioni e mezzo di euro le risorse finanziarie che, dal 2009 ad oggi, il Comune di Palermo e la Regione Siciliana hanno tagliato all’Amat, con la conseguenza che adesso l’azienda di via Roccazzo è sull’orlo del fallimento”. Lo afferma il consigliere comunale di Forza Italia Angelo Figuccia, che prosegue: “Se appena 10 anni fa, nel 2005, l’Amat poteva contare su circa 85 milioni di euro da Comune e Regione, nel corso di questi anni le casse di via Roccazzo hanno dovuto fare i conti con tagli sempre più pesanti. Nel 2009, l’amministrazione comunale tagliò 10 milioni di euro fino ad allora erogati per gli abbonamenti dedicati alle categorie protette ed alle fasce sociali più deboli come anziani, disabili, indigenti, ecc.

Nel 2012, fu la volta della Regione a decurtare altri 10 milioni di euro. Lo scorso anno, il Governo Crocetta decise di tagliare un ulteriore 6 per cento, pari a circa 2,4 milioni di euro. Come se non bastasse, secondo alcune indiscrezioni provenienti da Palazzo d’Orleans, quest’anno la Regione sarebbe intenzionata a togliere dai finanziamenti erogati all’Amat altri 7,5 milioni, pari a circa il 20 per cento.

Insomma, nell’arco di poco meno di sei anni, l’azienda che provvede al trasporto pubblico palermitano si è vista decurtare dai propri finanziamenti circa 22,5 milioni di euro, una cifra enorme che sta mettendo a serio rischio la stessa sopravvivenza dell’Amat, il cui personale nel frattempo è rimasto pressocchè lo stesso e che in più deve fronteggiare pure la naturale usura e l’invecchiamento degli automezzi, quasi tutti con oltre 20 anni di vita e spesso bisognosi di costosi interventi di manutenzione.

Ma c’è di più. Nei programmi della Reset, profumatamente finanziata dalle casse comunali, c’era pure la pulizia dei locali delle varie sedi dell’Amat, ma finora questo punto è rimasto lettera morta. Altro aggravio per le casse aziendali è la continua spola tra via Roccazzo e via Lanza di Scalea che gli oltre 100 bus a metano sono costretti a fare per rifornirsi di carburante perché il Comune non ha ancora provveduto a ripristinare l’impianto di distribuzione che si trova dentro il deposito di Passo di Rigano”.

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