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Aula Bunker: Il Presidente Mattarella parla ai giovani


Il Presidente Mattarella subito dopo aver premiato alcune scolaresche, rivolgendosi ai giovani ricorda che: sono passati 25 anni dalla strage di Capaci e tra poche settimane ricorrerà quella di Via D’Amelio. Un’intera generazione è cresciuta dopo quel periodo. Il mondo è cambiato molto in questa epoca, eppure ancora oggi dobbiamo volgere il pensiero a Manchester ed i suoi caduti per il terrorismo, mentre noi non possiamo dimenticare i giorni delle nostre stragi. Non possiamo dimenticare i nomi degli uomini che hanno perso la vita. Con il loro assassinio sembrava che insieme al dolore prevalesse lo scoramento, che la mafia si fosse rialzata prendendosi la sua rivincita. La società però non si è arresa, la memoria di Falcone e Borsellino ci accompagna, il senso del loro impegno viene assunto da tanti giovani, giorno dopo giorno. Loro hanno vissuto per sollecitare un impegno operativo ininterrotto, i magistrati siciliani, conoscitori della loro terra, lottarono per rimuovere i fattori culturali, sociologici e politici, per cui la mafia non sarebbe potuta essere repressa. Il maxi processo condotto magistralmente sulla base delle intuizioni di Falcone e Borsellino, svelo organigrammi, regole, codici e linguaggi. Distrusse quell’idea di impenetrabilità ed inattaccabilità della mafia. Non fu certo casuale che alcuni “mafiosi di peso” nel loro mondo, decisero di collaborare con i magistrati. Una condizione che oggi con le Procure Antimafia, dà importanti contributi alle indagini e processi. Da allora si sono fatti tanti passi avanti e risultati importanti sono stati raggiunti, utilizzando al meglio le regole dello Stato, uno Stato di Diritto. – continua il Presidente della Repubblica – Giudici, Forze dell’Ordine, Parlamento, giornalisti e pubblica opinione furono parte attiva del maxi processo e del cambiamento che esso porto nel nostro Paese. Falcone e Borsellino, come tanti altri servitori delle istituzioni, erano straordinari nel loro impegno ma erano persone ordinarie. Comportamenti i loro, che ognuno di noi può assumere prendendo come esempio la loro vita. “Le loro idee continuano a camminare sulle nostre gambe”, un richiamo morale che non dobbiamo dimenticare, dice Mattarella rivolgendosi ai tanti giovani presenti in sala. Si conclude così la prima parte della commemorazione della strage di Capaci. Tante ancora le manifestazioni, i momenti di raccoglimento e le testimonianze che per tutto il giorno si protrarranno in diversi punti della città.

di Mauro Faso

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