Carabinieri arrestano 2 persone responsabili di 2 omicidi di camorra perpetrati nel napoletano e nel casertano nel 1996 e 2006
Napoli. Il 3 aprile 2017, militari del Nucleo Investigativo CC di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere — emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 2 indagati, entrambi ritenuti esponenti di rilievo, rispettivamente, del clan Marrazzo e del clan Aversano, gruppi criminali alleati, operanti nel territorio di Sant’Antimo e di Casandrino. Le due persone tratte in arresto sono ritenute responsabili di omicidio aggravato dalle finalità mafiose e di detenzione illegale di armi da guerra. In particolare, le indagini hanno consentito di documentare le responsabilità di:
– ATTANASIO Antonio (nato a Napoli il 05.11.1966) per l’omicidio di Tintore Diana, esponente di spicco del clan camorristico Ranucci, avvenuto in Casandrino il 19.10.1996;
— GERVASIO Domenico (nato a Grumo Nevano il 30.06.1949) per l’omicidio di SPENUSO Gabriele, esponente di spicco del clan camorristico Verde di Sant’Antimo avvenuto in Villa Literno il 14.02.2006.
Gli eventi delittuosi sono stati inquadrati nell’ambito dei contrasti tra i clan Marrazzo, Ranucci, Verde e Aversano, attivi nei Comuni dell’area di Napoli Nord per il predominio sulle attività illecite (estorsioni e il traffico di stupefacenti).
In particolare, le indagini, grazie ad intercettazioni telefoniche ed ambientali ed al contributo dichiarativo di alcuni collaboratori di giustizia, consentivano di accertare la responsabilità dell’ATTANASIO, il quale, in concorso con MARRAZZO Vincenzo e MARRAZZO Antonio (per i quali si è proceduto separatamente, essendo già stati condannati per tale reato) nonchè con
GIORDANO Sossio (deceduto), era alla guida dell’autoveicolo utilizzato per commettere l’omicidio e a bordo del quale, unitamente a MARRAZZO Vincenzo, si dava successivamente alla fuga, subito dopo che quest’ultimo aveva esploso più colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della vittima.