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“Chiamatemi il Re del Marocco e ne parliamo! Io sono cittadino italiano e la legge dice che non mi potete fare niente!”

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I Carabinieri della Stazione di Minerbio hanno arrestato un 46enne marocchino, con cittadinanza italiana, residente a Minerbio, per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Questa notte, poco dopo mezzanotte, la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la richiesta di soccorso di una donna, residente in via Savena Inferiore a Minerbio, che si era chiusa in camera per proteggersi dalla prepotenza del marito ubriaco che la voleva picchiare a seguito di una discussione nata a causa di una separazione in atto tra i due. I Carabinieri di Minerbio si sono recati velocemente sul posto e preso atto che la situazione era critica, in quanto il soggetto, identificato nel 46enne marocchino, non intendeva calmarsi, hanno chiesto ausilio ai colleghi di Baricella, con i quali, una volta giunti, sono entrati nell’appartamento passando attraverso la finestra della camera in cui si trovava la donna. Alla vista dei militari, tra i quali la Comandante della Stazione Carabinieri di Baricella, il 46enne è “esploso” dalla rabbia provocata dal rifiuto di avere di fronte un’altra donna con cui dialogare. “Bambina! Tu hai giurato davanti alla costituzione come ho fatto io? ha proferito con tono minaccioso puntando il dito contro il naso del Maresciallo di Baricella che è rimasta impassibile a qualsiasi provocazione del malvivente, tra l’altro, gravato da precedenti di polizia. La condotta violenta del 46enne è proseguita anche dopo il suo arresto, quando, accompagnato in caserma, ha continuato ad insultare i presenti, compreso un infermiere di nazionalità tunisina che si era recato sul posto unitamente ai suoi colleghi del 118, su richiesta dei Carabinieri, per prestare assistenza al 46enne che non intendeva calmarsi. “Chiamatemi il Re del Marocco e ne parliamo! Io sono cittadino italiano e la legge dice che non mi potete fare niente!” ha concluso il soggetto prima di sferrare uno schiaffo all’infermiere dicendogli “Tunisino di merda”.

Dopo aver trascorso la notte in camera di sicurezza, il 46enne è stato tradotto nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna per l’udienza di convalida dell’arresto.

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