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Equo compenso. Capone, UGL: “Norma di civiltà che tutela i liberi professionisti”

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“La riforma sull’equo compenso approvata dal Governo rappresenta un passo avanti particolarmente significativo in quanto rende sempre più universali le tutele per tutti i lavoratori, dipendenti o autonomi.

È una norma di civiltà attesa da anni che difende i liberi professionisti nei confronti dei cosiddetti contraenti forti stabilendo dei parametri di remunerazione conformi alle prestazioni svolte. Come sottolineato dalla Presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, quello dei salari bassi è un problema molto serio e la leva salariale può rappresentare uno strumento di crescita. Si tratta di un tema sul quale occorre intervenire con misure adeguate per attuare l’articolo 36 della Carta repubblicana in forza del quale il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Come Sindacato UGL, riteniamo che per implementare le tutele e innalzare i livelli delle retribuzioni, la strada maestra passi per il rafforzamento di uno strumento centrale come il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che in Italia copre oltre il 90% dei lavoratori e disciplina aspetti cruciali come l’organizzazione e l’orario di lavoro, la progressione di carriera, la previdenza e il welfare”.

Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla riforma sull’equo compenso approvata dal Governo.

Com. Stam.

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