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Glauco 2, arrestato latitante eritreo: Ritenuto esponente di una organizzazione internazionale dedita al traffico di esseri umani

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La Polizia di Stato ha rintracciato e tratto in arresto in Germania il cittadino Eritreo REbDAE Yonas, latitante dall’Aprile dell’anno scorso, nell’ambito dell’inchiesta denominata “GLAUCO 2”, eseguita in varie citta italiane nel mese di Aprile 2015.
L’uomo è giunto, presso l’aeroporto internazionale di Fiumicino, scortato da personale del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, proveniente da Francoforte con volo di linea ed è stato preso in consegna da personale della Squadra Mobile di Palermo, diretta dal Dr. Rodolfo Ruperti.
Il REDAE è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nell’ambito della citata operazione di polizia volta al contrasto del traffico di essere umani dai paesi africani verso l’Italia e L’Europa. È ritenuto esponente di spicco di un’organizzazione criminale transnazionale, disarticolata dalle indagini condotte dalle Squadre Mobili di Palermo e Agrigento coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.
Il ruolo del REDAE è stato ricostruito come uno dei più attivi collaboratori del capo della menzionata organizzazione criminale in Italia, l’etiope GHERMAY Asghedom, fratello di GHERMAY Ermias, capo indiscusso della consorteria criminale; quest’ultimo è considerato il responsabile dell’organizzazione del viaggio dei migranti, naufragato nelle acque di Lampedusa il 3.10.2013, a seguito del quale morirono 366 persone.
I fratelli GHERMAY,assieme al REDAE, sono ritenuti da tempo tra i più importanti trafficanti di migranti che operano sulla cosidetta “rotta libica”.
GHERMAY Ermias, tuttora latitante, opera prevalentemente nelle zone di Tripoli e Zuwarah, mentre GHERMAY Asghedom era il suo punto di riferimento in Sicilia, occupandosi del trasferimento fuori dai confini italiani dei migranti sbarcati in Sicilia, ottenendone naturalmente laute somme di denaro.
Le indagini della Polizia di Stato hanno accertato, infatti, numerosi contatti “intercontinentali” tra i sodali presenti tra le opposte rive del mediterraneo. Operando direttamente all’interno del C.A.R.A. di Mineo, il REDAE ha attivamente collaborato con GHERMAY Asghedom nel consentire a molti migranti presenti nel Centro di allontanarsi verso varie località del Nord Europa, pianificando e organizzando i loro spostamenti.
Il ruolo rilevante rivestito dai tre sodali emerge in maniera chiara nel corso di numerose conversazioni telefoniche, registrate agli atti, nel corso delle quali si fa riferimento al trasferimento di ingenti somme di denaro accumulate grazie al pagamento dei viaggi dei migranti.
Il circuito illegale privilegiato per i suddetti trasferimenti di denaro è quello del cosiddetto “hawala”, che si basa su un sistema informale fondato sulla fiducia di una vasta rete di mediatori, in modo da impedirne la tracciabilità.
Attraverso le intercettazioni è emerso inoltre come il costo dei viaggi, da versare rigorosamente in anticipo, variasse notevolmente a seconda di diversi fattori quali ad esempio, la meta finale, il numero di soste, l’eventuale vitto e alloggio, il mezzo di trasporto utilizzato o anche in relazione alla scelta del migrante di essere accompagnato semplicemente oltre confine o fino al luogo di destinazione finale.
Ulteriore dimostrazione del notevolissimo “volume d’affari” del gruppo criminale si evince molto chiaramente da altre conversazioni telefoniche tra GHERMAY e REDAE, nel corso delle quali, alla richiesta del primo di far partire un migrante impossibilitato a pagare il prezzo del viaggio, Redae rispondeva che non sarebbe stato possibile poichè vi erano “già una sessantina di persone in attesa” di allontanarsi dal Centro di Mineo.
Poco prima di eseguire l’operazione di polizia, il REDAE si allontanava dal Centro di Mineo, facendo perdere le proprie tracce, fino a quando, grazie alle indagini incessanti del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di Palermo e Agrigento, veniva individuato in Germania e segnalato alle Autorità competenti.
Le indagini hanno accertato che il predetto è arrivato in Germania il 20.4.2015, dove ha avanzato richiesta di asilo politico a Gottingen; il 23.10.2015 è stato arrestato dalle Autorità tedesche a Rosdorf, in esecuzione del Mandato di Arresto Europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria italiana.

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