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GLI ITALIANI: UN POPOLO CHE NON VUOLE CAMBIARE


Gli italiani sono davvero un popolo “strano”. Quando sembra che vogliano stravolgere tutto, tutto rimane come prima o addrittura peggiora. Un popolo sempre più apatico: è il più stantio d’Europa. Siamo un paese senza spina dorsale ormai vicinissimo all’epilogo finale. Questo dato emerge anche dalle ultime elezioni amministrative dove domina l’astensionismo come unico comun denominatore degno di rilievo. Questo dato di fatto non può più esser sottovalutato perché questa è ormai l’unica caratteristica in tutte le votazioni degli ultimi venti anni e descrive una realtà che onestamente ancora non riusciamo a comprendere del tutto. C’è un malessere diffuso in ognuno di noi, un popolo che non si vuole più bene, un popolo in preda ad una “abulia” politica, economica e sociale, che rispecchia una volontà di non voler cambiare, di voler restare soltanto affacciato alla finestra e non scendere mai in piazza per cambiare il suo destino. Manca la fiducia in una classe politica – sempre più casta – che sembra non conoscere o non voler mettere in atto nessuna ricetta per cambiare radicalmente le cose. Non so se la gente non sia libera oppure sia complice, il dato di fatto è che non vuole cambiare “rotta”. La cosa peggiore è che da molti anni tutte le questioni si sono irrimediabilmente metastatizzate, in quanto questo tipo di politica ha creato tante diseguaglianze sociali ed economiche, una totale sfiducia nelle istituzioni e uno scarsissimo senso di appartenenza allo Stato. Il popolo italiano non riesce a modificare la sua essenza, il suo ruolo, la sua determinazione ed esprime illogicamente la sua incapacità al cambiamento. Gli italiani probabilmente non cambieranno mai poiché hanno inibito la loro voglia di fare, generando solo negligenza, passività ed annichilimento che li ha portati ad una mancanza di vitalità e di spirito di iniziativa. Siamo in pieno decadentismo morale ed istituzionale e il popolo purtroppo ha le sue grandi responsabilità che prima o poi dovrà pagare!

VINCENZO MUSACCHIO
Docente di Diritto Penale presso la Scuola di Formazione (CONF.S.A) in Roma
Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sulla Corruzione in Roma
Direttore Scientifico della Scuola della Legalità “Don Peppe Diana”
Editorialista de “L’Ora” di Palermo e della Gazzetta del Mezzogiorno

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