I pericolosi effetti dell’esecuzione delle clausole di salvaguardia

Roma, prosegue il dibattito sul def che sarà presentato martedì prossimo. L’obiettivo del governo è quello di operare ampi tagli alla spesa pubblica per un totale approssimativo di dieci miliardi, impedendo l’attuazione delle c.d. clausole di salvaguardia. Se il governo non dovesse riuscire ad evitare ciò le conseguenze per i contribuenti sarebbero tutt’altro che rosee. L’aumento di Iva e accise, tra ricadute dirette e indirette, costerebbero 847 euro in più di tasse l’anno a famiglia. Per non fare scattare l’aumento dell’Iva che colpirebbe tutti gli italiani, il governo ha due strade: risparmiare di più tagliando o spendendo meno o sostituire l’aumento con altre tasse. A sottolineare i possibili “effetti disastrosi sull’economia” intervengo anche Adusbef e Federconsumatori, che rilevano come sia “indispensabile che il governo trovi le risorse eliminando sprechi e privilegi e potenziando la lotta all’evasione”. Nel dettaglio, secondo i calcoli dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori, il passaggio dell’Iva dal 10 al 12% il prossimo anno costerebbe 176 euro a famiglia, cui andranno aggiunti altri 90 euro per l’ulteriore aumento al 13% previsto per il 2017. Un totale già di 266 euro cui vanno sommati il “salasso” da 461 euro in due anni per il passaggio dell’Iva al 22% progressivamente al 25,5% e 28 euro di aumenti delle accise sui carburanti. All’associazione consumatori si aggiunge anche la voce di Confcommercio, che apprezza i toni e le dichiarazioni degli ultimi giorni dell’esecutivo renziano, che sembra starsi attivando onde evitare un aumento dell’imposizione fiscale che rigetterebbe il paese in una situazione di crisi senza precedenti. “È bene acquisire e diffondere la consapevolezza – aggiunge il portavoce di Confcommercio – che un tale evento cancellerebbe le già complicate chance di ripresa dei consumi e dell’economia nel complesso. Purtroppo le parole non bastano a disinnescare il pericolo e, pertanto, è necessario da subito reperire risorse adeguate attraverso un’accelerazione della spending review”.