Roma. Il Mezzogiorno continua a rallentare ed il suo divario rispetto al resto del paese cresce. E’ la sintesi del rapporto dell’Osservatorio Banche-Imprese OBI.
La crescita media annua stimata nel periodo 2019-2023 sarà nel Sud dello 0,6% all’anno, a diffferenza dello 0,7 per il Nord-Ovest, dello 0,8 per il Nord Est e dello 0,9 per il Centro Italia, perché il contributo dato dal Sud all’economia nazionale continua ad assottigliarsi. Dal 24,7% del 2000 si passerà infatti al 22,6% stimato per il 2023 e per alcune province poi, come Agrigento, Benevento, Nuoro e Potenza, la crescita non ci sarà affatto. I dati sulla disoccupazione nel Mezzogiorno, inolte, sono pure pesanti. In Europa sono ai primi posti per la disoccupazione giovanile quattro regioni italiane: la Sicilia, la Calabria, la Puglia e la Campania. Bisogna allora cambiare strategia per invertire la tendenza. “Il Sud è lo specchio del paese. Bisogna ripartire con una visione complessiva del paese. Il contratto di governo deve diventare un patto per lo sviluppo del paese”, ha detto Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. Ed il presidente di OBI, Salvatore Matarrese: “Non c’è futuro per l’Italia senza il Sud, serve un piano strategico per il Mezzogiorno, altrimenti resterà emarginato”.
Ciro Cardinale
CS
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