Ilaria Cerioli ha scritto un libro bellissimo – “Rita dagli occhi neri” -, mettendo su carta la vicenda di una donna difficile da dimenticare. Una che ha fatto tremare il confine del lecito e del dovuto.
È un romanzo da leggere in un colpo solo, one shot, come un bicchierino a fine serata, appoggiati al bancone. Ti piomba nello stomaco, lo infiamma e ciò che restituisce è un impasto di calore, buona letteratura e anima in subbuglio.
Ci sono passaggi in cui sono costretta a fermarmi per quanto mi arriva cruda, inquieta e potente la sintassi di Ilaria. Mi dico ‘respira’ ma il fiato si perde seguendo il filo delle parole come perle di un rosario della carne e della vergogna.
La vita va divorata saltando l’antipasto e senza aspettare che si raffreddi il piatto.
‘Quando nasci cagna, la cucciola più indiscreta e vivace della nidiata, aspettati una vita difficile.
Rischi, infatti, di mettere in discussione le regole.’
Giovedì 29 Febbraio, ore 18, Caffè Letterario.
di Francesca Viola Mazzoni
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