Musica

Intervista a “MARCO SANCHIONI”

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Da venerdì 11 dicembre è disponibile in rotazione radiofonica Pianeta meraviglioso, il nuovo singolo di Marco Sanchioni, estratto dal suo ultimo album La pace elettrica.

Pianeta meraviglioso racconta di quando da bambini viviamo la vita con innocenza ma anche con ingenuità, ed è da adulti che cominciamo a comprendere dove siamo capitati e quali dinamiche regolano la vita degli umani nel mondo.  Viviamo dunque si, su un pianeta bellissimo, ma anche pieno di paure, incomprensioni, contraddizioni ed ipocrisie volte a deprimerci e disorientarci, ma soprattutto a dividerci.

Come nasce la figura artistica di Marco Sanchioni?

Canto fin da bambino, la musica accompagna la mia vita da sempre. Da piccolo ho partecipato a vari festival canori locali, poi nell’adolescenza ho formato la mia prima band, gli A number two. In seguito ho scelto di proseguire come solista, partecipando anche in parallelo in altri progetti.

Da dove deriva la necessità di cominciare una carriera solista?

Direi in primis dalla necessità di coltivare un mio linguaggio personale che nel mio caso corre lungo i binari del cantautorato nostrano e di un certo pop rock  anni ’80 spesso fortemente venato di punk e grunge.

Di cosa vuoi parlare con Pianeta Meraviglioso e come si inserisce all’interno dell’album da cui è estratto?

È un brano che viene da una concettualizzazione acustica che poi ha trovato in sala prove con la band un imprinting rock e dunque ben si inserisce nel contesto dell’album.

Ho scritto questo brano circa quattro anni fa. È una delle tante riflessioni che faccio tramite mio modo di percepire gli altri ed il mondo e che amo riportare nelle canzoni che scrivo. In questo caso andava di porre attenzione a quanto, lungo il cammino della vita, ci accorgiamo del senso di compromesso a cui spesso dobbiamo sottostare, ma senza mai abbandonare la speranza che la connessione con la vita, quella vera, sia sempre possibile.

Qual è l’elemento che non deve mancare mai in uno dei tuoi pezzi, e qual è invece l’aspetto su cui pensi di dover ancora migliorare?

Cerco di mantenere uno slancio spontaneo e sostanzialmente poco ragionato rispetto alla mia scrittura ed è un aspetto che voglio mantenere come elemento migliorativo delle mie composizioni.

L’elemento che cerco di mantenere permanente è quello del senso autentico di ciò che scrivo, quanto cioè ciò che sto componendo mi appartiene, mi rappresenta, e se corrisponde al mio sentire, con tutte le contraddizioni del caso.

Qual è stata fino ad oggi la tua più grande soddisfazione artistica?

Non ho avuto particolari riconoscimenti, non avendo di fatto mai avuto occasione per darmi una visibilità importante. Ma aver realizzato quattro dischi, cinque video ufficiali… guardarmi indietro ed aver fatto il mio percorso è per me già una grande soddisfazione.

E attualmente qual è invece la tua più grande ambizione?

Pubblicare il mio prossimo quinto lavoro

Com. Stam.

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