Musica

Intervista al cantautore Giovari

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“Armarsi di pensieri positivi e di buone azioni abbattendo le barriere che ci limitano”. Questa la presentazione (quasi una tagline) di Senza barriere, il singolo con cui il cantautore Giovanni Arichetta presenta la sua nuova incarnazione come Giovari, nome d’arte che sceglie per proseguire un cammino che già l’aveva portato in finale al Festival di Castrocaro nel 2019. Il brano segna anche l’inizio della collaborazione dell’artista con l’etichetta toscana Musicantiere, e da qualche giorno è online il video ufficiale della canzone. Ci facciamo raccontare tutto dall’artista stesso!

Senza barriere è un singolo che si fa portatore di un messaggio di speranza. Ce lo spiegheresti meglio?

Parla di voglia di rivincita, bisogno di scoprire nuovi mondi. In ognuno di noi c’è sempre la voglia o la necessità di partire. Spesso per ambire a una realtà dove il rispetto reciproco non è un pensiero utopico e dove i sogni fatti da bambino a volte si realizzano. Il viaggio non è mai semplice, nel nostro viaggio troviamo spesso tanti ostacoli e tante barriere, create da noi stessi con i nostri atteggiamenti. Ma non bisogna mai demordere, non bisogna perdere la speranza anche se le paure sono tante. Perché le barriere esistono per essere abbattute.

Come si relaziona il video con il messaggio che porti avanti nel brano?

Il video racconta la voglia di cambiamento, la voglia di viaggiare per sfidarsi ed esplorare nuovi mondi e nuove realtà. Ognuno di noi ha sempre avuto un grande sogno sin da bambino, ma talvolta, scoraggiato dalla realtà di tutti i giorni e da possibili fallimenti, demorde abituandosi all’ordinario e accettando l’idea che in realtà un sogno resta un sogno e che non sempre è possibile realizzarlo. Il trucco sta nell’affrontare la vita con gli occhi di chi crede che tutto sia possibile, proprio come fa un bambino che spinto dalla propria curiosità, con la sola fantasia, riesce in tutto arrivando ovunque.

E così bisogna guardare sempre all’orizzonte senza chiedersi se ci sia mai una fine, riuscendo ad affidare i propri sogni e le speranze a una barchetta di carta, sicuri che riuscirà ad arrivare alla propria meta senza ostacoli. Ogni persona che incontriamo nella nostra vita sta certamente compiendo un viaggio con tutto il suo carico di sogni e di speranze e noi abbiamo solo il dovere di non alzare barriere con i nostri atteggiamenti e pregiudizi, ma di sostenerlo per quanto possibile. C’è chi alza le barriere, ma c’è anche chi, pur con tanta paura, supera tutto e tutti riuscendo ad abbatterle. Perché quel bambino un giorno salirà su quella barchetta, con le proprie valigie e i propri sogni, e attraverserà ogni mare superando ogni ostacolo.

Quali sono le influenze principali che hanno avuto un impatto sulla composizione del brano?

Durante quest’anno ho studiato molto pianoforte. Dopo tanti anni di chitarra avevo capito che dovevo trovare più confidenza anche con un altro strumento per poter scrivere in maniera diversa, in maniera più ragionata. E durante lo studio teorico ogni tanto mi cimentavo in nuovi brani da studiare. Così mentre imparavo un brano di Giovanni Allevi, ho abbozzato la linea musicale di Senza barriere.

Secondo te qual è il posto e il momento migliore per ascoltare Senza barriere?

La particolarità del brano è l’intimità che però riesce nel suo piccolo a dare anche una grande energia. Chiunque si può rivedere nelle sue parole perché ognuno di noi, nella propria vita, vive momenti in cui la voglia di emergere e realizzarsi prevale su tutto il resto.

Quindi in realtà è perfetta per quei momenti in cui l’ascolto diventa attento, in quei momenti in cui ci buttiamo sul divano a casa dopo una giornata pesante e ci mettiamo a pensare a come procede la nostra vita, ma nonostante tutto, riesce comunque a coinvolgerti in ogni occasione, come un viaggio in macchina mentre canti a squarciagola.

C’è qualche insegnamento positivo che hai tratto da questo 2020 da poco concluso?

Quest’anno è stato difficile per tutti e per molti è stato un arresto generale. Proprio da quest’arresto è nato il mio nuovo progetto, prova che le cose belle accadono quando meno ce lo aspettiamo. Ma soprattutto che, nonostante le cose spesso possano sembrare bloccate o senza un risvolto positivo, non c’è mai un motivo per smettere di insistere e demordere.

Quali sono i prossimi passi invece per questo 2021?

Vorrei riuscire a far uscire un album con il nuovo progetto Giovari. Vorrei riuscire a far sentire a più persone possibili tutto quello che ho da dire perché sto lavorando bene e sono contento con la nuova etichetta Musicantiere. Sento di essere cresciuto molto artisticamente. Sarebbe bellissimo tornare a suonare live perché è ossigeno per ogni artista, ma a prescindere da tutto troverò il modo per farmi conoscere meglio e riuscire a vivere di musica.

Com. Stam.

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