Musica

Intervista con Iosonorama

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Fenomeni Paranormali, l’EP di debutto di iosonorama, fuori per Disordine Dischi e in distribuzione Believe. Finalmente si svela il mondo dell’artista partenopea: determinata, vulcanica e piena di grinta, dopo anni di gavetta ha deciso di rimettersi in gioco ripartendo da zero e di realizzare il suo nuovo progetto artistico con il produttore Paci Ciotola.

RAMA è l’acronimo di Raffaella Maria Anna, semplicemente iosonorama sui social network. RAMA è una giovane artista partenopea con l’arte che le scorre nelle vene in tutte le sue forme, dalla danza alla musica. Di base c’è una forte identità e voglia di sognare e far sognare attraverso la propria arte e Rama lo fa con la sua autenticità, nel bene e nel male, lasciando indietro giudizi e portando con sé solo la voglia di continuare a credere nelle sue passioni.

 Ecco cosa ci ha raccontato!

  1. Ci racconti il tuo incontro con Paci Ciotola? È vero che quella con il produttore è a tutti gli effetti una storia romantica?

Allora parto con il dire che è stato tutto merito di Jex Sagristano, senza di lui questo incontro non sarebbe mai nato. Il primo incontro è stato ok, il giusto tempo per creare un rapporto di stima e affetto reciproco. Mi ha capito e ci siamo messi sotto per scrivere. E assolutamente no, nessuna storia romantica, un rapporto d’affetto e stima di natura artistica.

  • Quanto Napoli e il tuo contesto geografico ha a che fare con la tua ispirazione? Credi che la tua scrittura sarebbe diversa in un altro luogo?

In parte si, basta pensare a Zero Volume, ispirandomi alla mia bella ma tormentata Napoli, non l’avrei potuta scrivere se non avessi vissuto qui. Però per il resto tutto il mondo è paese, e io sono una che viaggia tanto quindi penso che sotto certi aspetti avrei potuto scrivere alla stessa maniera. Anzi penso che forse un valore importante della scrittura sono gli incontri. Gli incontri hanno plasmato la mia scrittura. Io mi nutro delle situazioni che mi vivo, quindi assolutamente le persone che conosco hanno in gran parte peso per la mia scrittura.

  • Quali altre forme d’arte sanno influenzarti, al di là della musica?

La danza. Io sono diplomata in danza classica e contemporanea, e quindi tutto ciò ha influito sulla mia vita da musicista, dalla disciplina, al saper fare squadra e soprattutto sullo state sul palco.

  • Come si passa dall’essere appassionati di musica al pubblicare musica propria?

Da una necessità. La senti scorrere nelle vene, senti che ti bussa alla porta della tua testa e tu devi farla uscire. Ed è così che per me è nata questa esigenza.

  • Quanto sono importanti i concorsi nel proprio percorso da emergenti?

È sicuramente il primo mezzo per farsi conoscere, però come in ogni cosa bisogna fare attenzione perché ci solo molti concorsi fantocci che spillano solo soldi a profusione. Altra cosa importantissima sono i live, bisogna mangiare palchi a iosa.

  • Prossimi step?

Tanti live, ho voglia di far conoscere la mia musica facendo tanti concerti. Spero di farne il più possibile e di lamentarmi per il poco tempo a mia disposizione. Siamo stati fermi troppo tempo, quindi che ben venga trasformarmi in trottola.

Com. Stam.

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