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IV Roma: Ama, il futuro della città ipotecato con soli 20 voti. Maggioranza spaccata, è palese il fallimento della sindaca Raggi

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“L’approvazione del nuovo piano industriale con soli 20 voti (sindaca compresa) su 48 consiglieri certifica il fallimento della Raggi che non riesce a tenere compatta la sua maggioranza e deve ricorrere alla convocazione dell’assemblea capitolina in seconda chiamata per avere un numero legale più basso.

È gravissimo quello che è accaduto ieri su una delibera che rende possibile l’approvazione dei bilanci di tre anni a lungo discussi e su un nuovo piano industriale che, con la città ferma al 44 per cento di differenziata, non investe sulla chiusura del ciclo di rifiuti e parla solo di cassonnetti stradali, lascia irrisolto il problema dell’impiantistica che è da sempre l’aspetto con maggiori limiti, e così la Tari più alta d’italia pagata dai cittadini romani continua a essere spesa per trasferire rifiuti altrove e non per realizzare l’autosufficienza. Tutto questo  nel quadro di emergenza di questi giorni, l’ennesima degli ultimi cinque anni, in cui la Regione ha dovuto emanare un’ordinanza a cui Palazzo Senatorio ha risposto con toni arroganti e sprezzanti pur di mistificare la realtà che però resta la stessa degli ultimi cinque anni: continue crisi sulla raccolta dei rifiuti, quartieri con cassonetti pieni, soldi spesi male e una totale mancanza di visione e progettualità per il futuro. Questa sarà l’eredità che lascia l’Amministrazione Raggi oramai ai titoli di coda”

Così in una nota Alfredo Letizi, delegato ai rifiuti e ambiente, e Ettore Luttazi, delegato alle Istituzioni e Enti locali, insieme ai coordinatori cittadini Marco Cappa e Eleonora De Santis di Italia viva Roma 

Com. Stam.

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