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La Polizia effettua il sequestro di un’attività commerciale, del valore di centoventimila euro

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Palermo: Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le proposte avanzate dal Questore di Palermo per l’applicazione di misure di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di MACALUSO Stefano nato a Palermo il 25.11.1985, ha emesso il decreto con il quale ha disposto il sequestro di un’attività commerciale operante nel campo della vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori e di un motoveicolo.

MACALUSO Stefano è soggetto particolarmente pericoloso, incline a delinquere, come testimoniano i precedenti penali che hanno contraddistinto buona parte del suo percorso esistenziale. Egli, infatti, annovera una serie di condanne per reati contro il patrimonio, contro la fede pubblica e soprattutto legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, reato per il quale è stato condannato con sentenza della Corte d’Appello di Palermo, divenuta irrevocabile il 15 marzo 2016, alla pena di anni uno e mesi quattro di reclusione. MACALUSO, già sottoposto alla misura di prevenzione personale dell’avviso orale irrogatagli il 22.12.2014 dal Questore di Palermo, continuava a delinquere, a dimostrazione del suo persistente stile di vita criminale. In data 14.02.2017, infatti, veniva nuovamente tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, a seguito delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Palermo. L’attività investigativa permetteva di appurare l’assoluta attualità della pericolosità sociale del proposto, il quale ha rivestito un ruolo di primo piano nell’attività di smercio della droga in questo capoluogo. Lo stesso, infatti, ben lungi dal rivisitare in chiave critica i suoi trascorsi delittuosi, rivestiva, invece, un ruolo di primo piano nelle ultime indagini svolte dalla Squadra Mobile, rappresentando un punto di riferimento per i vari assuntori, un sicuro fornitore a cui potersi riferire ogni giorno. Un uomo con una disponibilità costante e consistente di sostanza stupefacente capace di soddisfare le esigenze di una domanda sempre in crescita. Un’attività florida per MACALUSO e per i suoi complici, capaci di assicurare ai vari assuntori forniture certe di parecchio stupefacente. Un volume d’affari che si aggirava sui 300mila euro con circa 2 chili di droga smerciata e con insospettabili professionisti tra gli acquirenti. Per comprare la cocaina gli appuntamenti con gli indagati avvenivano anche nelle zone della movida palermitana. L’operazione  della Squadra Mobile denominata “H24” ha sgominato così due gruppi distinti dediti allo spaccio di cocaina, che attraverso alcune utenze cellulari “dedicate” e sempre accese, tra cui quella del MACALUSO, fornivano un servizio di consegne a domicilio dello stupefacente attivo h24.

L’attività investigativa chiarisce fin da subito agli inquirenti che il MACALUSO riveste un ruolo di primo piano nell’indagine. La scelta della custodia cautelare in carcere per lo stesso e per i suoi complici, come unica misura idonea ad interrompere la reiterazione delle condotte criminose, la dice lunga sulla consapevolezza raggiunta dal magistrato circa la dimostrazione della professionalità e dell’intensità delle attività di spaccio, nonché del radicato inserimento di MACALUSO e dei suoi complici in un organizzato circuito criminoso a cui abitualmente si rivolge una fitta schiera di assuntori di droghe pesanti.

A seguito di tale operazione di polizia, le indagini patrimoniali esperite  da personale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura su MACALUSO Stefano e sul proprio nucleo familiare permettevano di appurare una dimensione reddituale così irrisoria e fortemente squilibrata rispetto agli acquisti ed investimenti effettuati, da poter ritenere questi ultimi frutto dell’attività illecita connessa soprattutto allo spaccio di sostanze stupefacenti o costituenti comunque il reimpiego dei relativi proventi.

Pertanto il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo in toto le richieste del Questore di Palermo, emetteva un provvedimento di sequestro di beni per un valore stimato di circa 120.000,00 euro.

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